Si chiama MSM, sigla di metilsulfonilmetano, ed è un composto organico contenente zolfo, oggi utilizzato nella comune pratica integrativa per le sue potenzialità biologiche. Tale molecola è naturalmente presente in diversi alimenti di origine vegetale e proteici quali tuorlo d’uovo, pollo, noci, semi, aglio, verdura e frutta. Il necessario apporto di zolfo è garantito da un adeguato apporto di proteine. Solido cristallino, bianco, inodore e solubile in acqua, è il quarto minerale maggiormente rappresentato nel nostro organismo e non può essere sintetizzato dall’uomo, per questo deve essere integrato con l’alimentazione.
Le sue proprietà nutraceutiche sono diverse: è un antinfiammatorio, contribuisce a ridurre il dolore cronico, migliora la mobilità articolare, sostiene la bellezza di pelle, capelli e unghie, oltre a velocizzare il recupero dopo una fatica muscolare e a favorire la cicatrizzazione delle ferite. La sua integrazione è proposta anche per il trattamento del diabete di tipo 2 e dell’artrosi, dei disturbi al fegato, delle malattie autoimmuni e dell’Alzheimer.
Secondo diversi studi, il metilsulfonilmetano fornisce al corpo zolfo extra per la sintesi degli amminoacidi solforati metionina e cisteina. La maggiore disponibilità di questi amminoacidi sembrerebbe aiutare il corpo a sintetizzare proteine come cheratina e collagene, necessarie a formare il tessuto connettivo e gli annessi corporei. Tuttavia, la sua efficacia resta ancora da verificare.
A causa della mancanza di dati clinici adeguati, non è possibile stabilire un dosaggio MSM standard. Nel trattamento e nella prevenzione dell’artrosi l’MSM viene assunto a dosi di 1-3 grammi al giorno, eventualmente suddivisi in 2-3 assunzioni giornaliere vicino ai pasti, mai prima di coricarsi, per almeno tre mesi. Spesso è associato ad altre sostanze come ad esempio glucosamina, condroitina, collagene, acido ialuronico, vitamina C, biotina e silicio.
L’MSM, disponibile in commercio sotto forma di integratore, è considerato sicuro, ma in alcuni casi può causare effetti collaterali quali nausea, diarrea, gonfiore, affaticamento, mal di testa, insonnia o prurito. Non si hanno invece a disposizione prove sufficienti a certificarne la sicurezza d’uso durante gravidanza e allattamento.
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio medico curante.