Ridere di sé e dei propri difetti fa bene alla mente e aiuta vivere più serenamente. Sì, perché l’autoironia che spesso è utilizzata per farsi accettare dagli altri ha dei benefici sul benessere psicologico di chi mette in campo questa strategia, anche quando è “autodistruttiva”.
Lo dice la scienza. Si tratta della ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’Universidad de Granada, pubblicata sulla rivista Personality and Individual Difference, che va in senso contrario a quanto fino ad ora affermato, cioè che l’umorismo autolesionista è associato ad una psicologia negativa.
Ridere di sé stessi, secondo in ricercatori, ha un effetto positivo sul benessere psicologico, aiuta la socialità ed è motivo di felicità per chi accetta di “stare al gioco”. Ma il modo in cui si ride di sé stessi e degli altri può raccontare molto di noi.
C’è chi ha un umorismo auto-esaltante per mantenere una posizione positiva in situazioni potenzialmente stressanti e avverse , chi usa l’umorismo per nascondere intenzioni e sentimenti negativi e quindi manipolare chi si ha davanti, chi ha un umorismo aggressivo che lo porta a gestire molto male la rabbia e così via. Perché le sfumature della risata sono davvero tante. L’importante, comunque, è ridere, ridere sempre.