Chi fuma sigarette a tabacco combustibile o sigarette elettroniche (e-cig) ha lo stesso rischio di malattie cardiovascolari di coloro che fumano esclusivamente sigarette convenzionali. È quanto emerge da un’analisi longitudinale di dati statunitensi dello studio Population Assessment of Tobacco and Health (PATH), i cui risultati sono stati pubblicati su Circulation.
Lo studio ha analizzato le informazioni sulle abitudini al fumo di oltre 24mila persone che hanno preso parte a PATH, che ha raccolto cinque serie annuali di dati auto-riportati. La metà dei partecipanti aveva meno di 35 anni e il 51% erano donne. Ognuno di questi ha contribuito per non più di 4 anni di follow-up dal basale fino a una diagnosi di malattia cardiovascolare (CVD), perdita di un follow-up o termine dello studio (a seconda di quale evento si è verificato per primo).
Il 3,4% dei partecipanti ha dichiarato di utilizzare esclusivamente sigarette elettroniche, il 27,1% solo tabacco, il 7,7% entrambi i prodotti, mentre il 61,7% nessuno dei due.
Gli utilizzatori esclusivi di sigarette elettroniche e gli utenti ‘doppi’ tendevano a essere più giovani dei non utilizzatori, ma avevano un numero maggiore di ‘anni-pacchetto’ (media 11,0 e 15,7 vs 4,2). Ci sono stati 1.487 casi di “qualsiasi CVD“, definito come diagnosi auto-riportata di infarto miocardico (IM), chirurgia di bypass, insufficienza cardiaca (HF), altre condizioni cardiache o ictus nell’ultimo anno. Per l’endpoint composito di IM, HF o ictus, ci sono stati 519 eventi.
Rispetto ai non utilizzatori, gli individui erano a più alto rischio sia di CVD sia del composito di IM, HF o ictus se fumavano esclusivamente tabacco o se erano utenti doppi, mentre coloro che usavano solo sigarette elettroniche non erano a più alto rischio. In confronto al solo fumo di tabacco, il doppio uso comportava rischi simili di entrambi gli endpoint. Tuttavia, gli utenti di sigarette elettroniche erano a minor rischio di qualsiasi CVD (HR aggiustato 0,66; IC al 95% 0,46-0,94). La differenza tra sigarette elettroniche e tabacco non ha raggiunto la significatività per l’endpoint di IM, HF o ictus.
Nel commentare, i ricercatori affermano che è difficile ricavare molto sul rischio apparentemente più basso per le persone che usano solo sigarette elettroniche, dato che gli eventi sono stati auto-segnalati e la relazione è stata significativa solo per la più ampia definizione di CVD che hanno analizzato. Un numero crescente di letteratura suggerisce, tuttavia, che le sigarette elettroniche non sono innocue, ma hanno meno potenziale di danno rispetto al tabacco. Sono però necessari studi più ampi con un follow-up più lungo, che tengano conto anche di fattori quali il tipo e gli aromi del dispositivo di sigaretta elettronica, perché possono fornire diversi livelli di tossine agli utilizzatori.
Osservando i risultati clinici gli autori, guidati da Jonathan B. Berlowitz della Boston University School of Public Health, affermano: “Da un lato, alcune persone usano le sigarette elettroniche per ridurre il consumo totale di sigarette, suggerendo un possibile meccanismo in cui il doppio uso potrebbe essere stato associato a una diminuzione del rischio cardiovascolare. Tuttavia, altre persone integrano il loro fumo di sigaretta con l’uso aggiuntivo di sigarette elettroniche senza riduzione del numero di sigarette convenzionali”. La mancanza di differenza tra i gruppi ‘solo tabacco’ e ‘dual-use’ evidenzia “l’importanza di smettere di fumare completamente per ridurre il rischio cardiovascolare” concludono, sottolineando come i cardiologi dovrebbero incentivare questo messaggio ai pazienti.