La cervicalgia è una tra le condizioni muscolo-scheletriche più diffuse a livello mondiale, specie negli adulti. Si stima che il 15% della popolazione generale farà esperienza di dolore cronico cervicale in un qualche periodo della propria vita.
La condizione è percepita nella regione del collo, ma può irradiarsi anche alle spalle e agli arti superiori, causando rigidità e difficoltà del movimento cervicale, aumento dell’affaticabilità e debolezza muscolare. Non è raro percepire alcuni sintomi di natura neurologica come nausea, vertigini, cefalea e disturbi alla vista, oltre a problemi di equilibrio.
Il suo andamento è per lo più benigno e gli episodi tendono a risolversi spontaneamente in un periodo di tempo compreso tra alcuni giorni e qualche settimana. Frequenti sono le recidive, ma solo nel 10% dei casi la sintomatologia tende a cronicizzare.
Postura non corretta, lavori faticosi, fumo, stress e traumi rappresentano le cause più comuni della cervicale, che può però dipendere anche da fattori non modificabili quali età, sesso, familiarità e condizioni di salute. Se la condizione si ripresenta frequentemente potrebbe indicare la presenza di un’ernia cervicale o di altre anomalie localizzate tra i dischi intervertebrali, segnalando spesso lo sviluppo di patologie generative a carico delle vertebre, come l’artrosi cervicale.
Prevenire la cervicale è possibile. I primi step da compiere sono evitare uno stile di vita sedentario e modificare alcune abitudini posturali scorrette, specie quando si portano pesi, si fa ginnastica, si sta davanti al pc, o mentre si dorme. Semplici esercizi di mobilità e stretching cervicale eseguiti per pochi minuti al giorno possono aiutare a mantenere rilassati i muscoli del collo e difenderli da contratture. Anche la corretta idratazione è determinante. I dischi intervertebrali sono composti prevalentemente da acqua. Con l’avanzare dell’età tendono progressivamente a disidratarsi, aumentando il rischio di rigidità. Ecco perché bere almeno due litri di acqua è fondamentale.
Il trattamento riabilitativo rappresenta un importante strumento nella riduzione e risoluzione del dolore, il recupero della mobilità globale e segmentale e il ripristino delle abilità diminuite dal disturbo. All’esercizio terapeutico prescritto dal fisiatra nell’ambito di un progetto riabilitativo individuale e agli interventi sulla postura, oltre che ai consigli di ergonomia, si possono associare terapie fisiche quali Tens, laser, ultrasuoni e altri.
Il trattamento manuale può essere utile come parte di un approccio multimodale e si è dimostrato efficace per quanto riguarda dolore e disabilità. La terapia manuale, aggiunta alla strategia di trattamento, dovrebbe tenere conto delle preferenze di paziente e medico ed essere in linea con le più recenti evidenze sui meccanismi del dolore.
Per ridurre il dolore e risolvere le contratture muscolari, può essere utile l’assunzione di farmaci come antinfiammatori o miorilassanti per un periodo di tempo limitato.
È comunque importante affidarsi alle cure di uno specialista per ottenere una diagnosi corretta, valutando la sintomatologia, che comprenda esami specifici come la radiografia del rachide cervicale, la risonanza magnetica o l’elettromiografia.