A livello alimentare si trova soprattutto nei prodotti di origine animale, come le uova, il pesce e il fegato.
L’assunzione regolare di vitamina D è fondamentale per il nostro organismo. La funzione più importante che svolge è fisiologica, e si occupa di tenere a bada i livelli di calcio e di fosforo all’interno del sangue.
Sono stati ipotizzati svariati benefici. Sembra infatti che aiuti a prevenire il cancro al seno e il cancro colorettale. L’indecisione principale sta nel capire se è la carenza di vitamina D ad aumentare il rischio di cancro, oppure sel’introito aiuta a prevenirlo.
Alcuni studi poi, hanno portato a credere che i bambini che durante il primo anno di vita assumono vitamina D, hannoun rischio inferiore di soffrire di diabete di tipo 1. Inoltre, ci sono analisi che evidenziano come la vitamina D migliorianche la sensibilità dell’organismo nei confronti dell’insulina.
Sembra ci siano benefici sulla sclerosi multipla, la sindrome mielodisplastica, l’osteoporosi nei pazienti che soffrono di fibrosi cistica, fragilità dentale e problemi legati al sottopeso.
Alcune teorie che appartengono alla tradizione popolare vedono l’uso della vitamina D utile in caso di fratture all’anca, malattia di Graver, ipocalcemia, disordini metabolici, artrite reumatoide, disturbi vaginali e vitiligine.
Le proprietà
La vitamina D ha come funzione primaria quella della protezione del tessuto osseo dello scheletro, oltre a quella del sistema nervoso: essa consente all’intestino umano il processo di assorbimento del calcio.
Se l’intestino adempie correttamente a questa funzione, quella di assorbire il calcio, l’organismo si assicura la salute delle ossa durante il delicato periodo della crescita ed anche dopo, durante l’età adulta. Dopo la menopausa, un corretto assorbimento del calcio a livello intestinale aiuta molto nel prevenire questo problema alle ossa.
La vitamina D, difatti, non è solo responsabile dei processi di assorbimento intestinale del calcio, ma anche del fattoche il calcio si depositi correttamente nelle ossa. Il calcio, come è noto, è uno degli elementi più diffusi nel nostroorganismo ed è non solo un elemento necessario per lo sviluppo e la salute del tessuto osseo, ma anche per la salute dei nostri denti.
Il calcio, e questa forse è cosa meno nota, è anche di fondamentale importanza per la corretta trasmissione degli impulsi nervosi al tessuto muscolare: se i livelli di calcio sono corretti difficilmente soffriremo di crampi di natura muscolare (e di molti altri problemi ai muscoli); oltretutto anche il cuore altro non è che il “muscolo cardiaco”, per cui una carenza di calcio può indurre l’insorgenza di problemi relativi alle contrazioni cardiache.
Come conoscere il livello perfetto
Il livello di vitamina lo si può misurare semplicemente effettuando delle analisi del sangue. Per quanto riguarda ilvalore fisiologico, invece, può variare da un minimo di dieci fino ad un massimo di trenta milligrammi per ogni millilitro.
Benefici
- Ipofosfatemia familiare: questo termine indica livelli bassi di fosfato nel sangue ed un metabolismo È una malattia molto rara ed ereditaria, è una forma di rachitismo. L’ipofosfatemia può essere collegata anche alla sindrome di Fancon In pratica è un difetto dei tubuli prossimali del rene.
- Iperparatiroidismo: alcune volte si può sviluppare questa malattia a causa di un basso livello di vitamina Il trattamento consiste proprio nel somministrare tale sostanza, almeno quando si tratta di un iperparatiroidismo secondario. Se è primario di solito i medici raccomandano la rimozione chirurgica.
- Osteomalacia: o semplicemente il rachitismo degli adulti. Quando vi è una carenza di vitamina, le ossa perdono i loro preziosi minerali. S’iniziano così ad avvertire dolori alle ossa e debolezza muscolare. Si passa poi alla fragilità ossea, che può portare più facilmente alle fratture. Questo problema di solito si riscontra in pazienti anziani, che si espongono poco al sole e che seguono una dieta carente di vitamina D.
- Psoriasi: questa malattia autoimmune è trattata con frequenti esposizioni al sole, una miglior gestione dello stress e l’assunzione di vitamina D.
- Rachitismo: un bambino che assume poca vitamina D attraverso l’alimentazione ed è poco esposto al sole, può andare incontro appunto al rachitismo.
- Dolori muscolari: alcune ricerche hanno confermato in parte che supplementi di vitamina D, anche sotto forma d’integratori alimentari, aiutano a ridurre i dolori.
- Osteoporosi: quando è introdotta poca vitamina D, il calcio non viene assorbito in dosi adeguate da parte delle ossa. Aumenta così il rischio di fratture.
Effetti collaterali e controindicazioni
Quando con la dieta o con qualche integratore alimentare andiamo incontro ad accumuli eccessivi di vitamina D nel nostro organismo, possiamo correre il rischio di ammalarci di:
- Calcoli ai reni: possono insorgere con eccessi di vitamina D tanto più quando si assumano contemporaneamente integratori del calcio;
- Calcificazione a carico dei tessuti molli: eccessi di vitamina D portano ad una innaturale calcificazione delle ossa ma non solo: anche dei tessuti molli, quelli che dovrebbero al contrario mantenere una certa flessibilità, come ad esempio tendini e cartilagini. In questi casi abbiamo dolore e difficoltà nel muoverci;
- Aritmia cardiaca: dal momento che la vitamina D presiede alla regolazione del contenuto di calcio, che è associato allecontrazioni dei muscoli, compresi quelle del cuore, eccessi di vitamina D portano a uno scompenso generale a livello muscolare. Uno scompenso cardiaco di questa natura è particolarmente grave;
- Nausee, vomito, inappetenze e diarree: sono i sintomi che generalmente caratterizzano molti casi di intossicazioni e sono caratteristici anche di un eccessivo accumulo di vitamina D nel corpo umano, quando lo stesso cerchi di rigettarla;
- Ipercalcemie: sono eccessi di calcio nel circolo sanguigno e in molti soggetti sono asintomatiche. In qualcuno, invecepuò far insorgere vomito e nausea, stitichezza, dolori addominali, confusione e irritabilità, stupori e persino il coma.
È fondamentale un’esposizione al sole di almeno 15 minuti al giorno, quando ovviamente è possibile per via delle condizioni climatiche. Esporre già il viso nelle stagioni fredde è di grande aiuto. Ovviamente usando tutte le protezioni necessarie e d’estate stando attenti agli eritemi solari. La luce solare aiuta il nostro organismo a sintetizzare la vitamina D.
Le principali fonti alimentari di vitamina D invece, appartengono al regno animale. L’olio di fegato di merluzzo, il fegato, le uova, il latte e la carne in generale ne sono ricchi. Anche nel mondo vegetale comunque non manca, basta pensare ai funghi che ne sono ricchi. Una dieta equilibrata di norma riesce a mantenere un buon livello di questa vitamina, se così non fosse, il medico potrebbe consigliare l’assunzione d’integratori alimentari.
Quali sono i sintomi e le conseguenze?
Può capitare di non accorgersi affatto di avere una carenza di vitamina D. Di solito, le persone più soggette sono quelle che non passano molto tempo fuori e fanno una vita piuttosto sedentaria. Ovviamente la vitamina D può essere assunta anche attraverso il cibo.
I sintomi della carenza sono diversi. I primi campanelli d’allarme sono una diffusa debolezza muscolare e dei dolori diffusi alle ossa. Alcune volte sono talmente lievi che non preoccupano neanche. Tuttavia, può portare all’osteoporosi. Non solo, la carenza di vitamina D può portare all’asma nei bambini e ad alcune forme di disturbi cognitivi neglianziani.
Ciò che indica una carenza può essere anche l’eccessiva sudorazione delle mani e un umore alternante. Alcuni studi hanno evidenziato che coloro che si espongono poco al sole, e perciò assumono poca vitamina D, sono molto più propensi a soffrire di depressione. Quest’ultima in realtà è considerata una conseguenza.
Le conseguenze sono diverse e variano molto in base allo stato di salute e l’età in cui si presentano. I bambini, ad esempio, possono arrivare a rachitismo. Per questo motivo è fondamentale che la donna durante la gravidanza e l’allattamento mantenga i propri livelli di vitamina D adeguati.
Come evitare le carenze
Per poter evitare di andare incontro ai tipici pregiudizi che possono sorgere nel momento in cui si va a consolidare una carenza di vitamina D, con particolare propensione negli anziani, sarebbe opportuno cercare di mantenere nel sanguedei valori normali superiori a 30 ng/mlt, avendo allo stesso tempo l’abitudine di assicurarsi un sufficiente apporto alimentare di calcio, pari ad almeno 800-1000 mg al giorno.
Viene inoltre consigliata la pratica di 50 minuti di attività fisica aerobica di moderata intensità per almeno 3 volte alla settimana, e in primavera e in estate cercare di esporsi per un’ora al giorno alla luce del sole, con gamba e braccia scoperte.
Per gli anziani (ma non solo) diviene inoltre importante sottoporsi almeno una volta alla valutazione strumentale del rischio di frattura e, ovviamente, condividere le proprie condizioni di salute con il proprio medico di riferimento, che saprà indicare le migliori strade per potersi garantire il miglior benessere.