Questo accade perché, oggi giorno, si conosce ed è riconosciuta l’importanza di vitamine e oligoelementi per la salute generale del nostro organismo, quindi, l’offerta di integratori multivitaminici, singole vitamine o minerali è sempre piùvasta. Un recente lavoro di revisione che ha valutato studi e raccomandazioni sull’uso degli integratori, riportato sul Journal of the American College of Cardiology, fa il punto sulla loro efficacia per la salute del cuore. I ricercatori dell’Università di Toronto sono arrivati alla conclusione che le evidenze non sono sufficienti a sostenere l’indicazione all’assunzione di uno o più integratori per migliorare la prognosi cardiovascolare. La dottoressa Maddalena Lettino, del Dipartimento Cardiovascolare di Humanitas, dice «Era già noto che fossero scarse le evidenze sull’efficacia degli integratori sulla prevenzione delle patologie cardiovascolari. Resta pertanto molto più utile suggerire una dieta equilibratae priva di alimenti nocivi alla salute del cuore, che raccomandare l’impiego sistematico di qualsivoglia complesso vitaminico o antiossidante».
Integratori di vitamine, non sempre fanno bene al cuore
Ad oggi, quindi, con l’assunzione di vitamine tramite integratori o con complessi multivitaminici, non è possibile dire che, nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, possano avere una maggiore efficacia o che ci siano maggiori benefici rispetto alle vitamine assunte con un equilibrato regime alimentare. «Come hanno dichiarato i ricercatori canadesi – spiega la dottoressa Maddalena Lettino – servono ulteriori studi ed evidenze. Vitamina C, D, betacarotene, selenio e calcio, oppure complessi multivitaminici a base di vitamine del gruppo B o antiossidanti, infatti, non solo hanno dimostrato scarsa efficacia nella prevenzione cardiovascolare ma si sono talora associati con un aumento degli eventi avversi cardiaci o cerebrovascolari, talora contribuendo alla piena espressione di qualche altro fattore di rischio cardiovascolare, come accade per esempio con la niacina (vitamina del gruppo B) che parrebbe influenzare negativamente la risposta glicemica. Anche l’acido folico, che fino a qualche anno fa, in un ampio studio cinese, aveva dimostrato di essere efficace nel ridurre gli eventi cardiovascolari e in modo particolare l’ictus – continua l’esperta – oggi, viene messo in discussione. Nessuna necessità pertanto di ricorrere ad una vera e propria assunzione di supplementi alimentari – conclude la dottoressa Maddalena Lettino – le vitamine e i principi minerali di cui si ha bisogno si possono tranquillamente assumere adottando una dieta sana ed equilibrata come quella mediterranea».