Un disturbo estetico e una malattia a tutti gli effetti. L’acne è un problema cutaneo che colpisce tra il 75 e l’85% dei ragazzi nel periodo che va dai 12 ai 18 anni, ma anche altre fasce d’età. A innescarne la comparsa possono essere cambiamenti ormonali, alcuni farmaci, il consumo di alimenti ricchi di carboidrati e lo stress, che non causa il disturbo, ma può peggiorare la situazione.
I principali fattori scatenanti sono un eccesso di produzione di sebo, l’ostruzione dei follicoli piliferi ostruiti da olio e cellule morte della pelle, batteri e infiammazione. La sua comparsa provoca punti bianchi, punti neri o brufoli tipicamente sul viso, sulla fronte, sul petto, sulla parte superiore della schiena e sulle spalle, zone molto ricche di ghiandole sebacee, a cui sono collegati i follicoli piliferi. Nonostante la disponibilità di trattamenti efficaci, può essere persistente e, a seconda della gravità, può causare stress emotivo e cicatrici.
A ottenere risultati statisticamente significativi nel secondo studio registrativo di fase III è il farmaco sperimentale in gel IDP-126, con una tripla combinazione di retinoidi, antibatterici e antibiotici topici. A comunicarlo è la compagnia Ortho Dermatologics che sta sviluppando il nuovo prodotto.
Lo studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con veicolo e della durata di 12 settimane è stato progettato per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia del gel rispetto al gel veicolo usato come controllo. Per il trattamento sono stati coinvolti partecipanti di età pari o superiore a 9 anni in 13 località degli Stati Uniti.
Questo secondo studio di fase III, che ha confermato i risultati del primo studio di fase III, ha raggiunto con significatività statistica tutti e tre gli endpoint co-primari alla 12a settimana: primo la variazione assoluta rispetto al basale nella conta delle lesioni infiammatorie e non infiammatorie (p<0,001 per entrambi), seguito dalla percentuale di pazienti che hanno raggiunto il successo del trattamento, definita come una riduzione di due gradi rispetto al basale e con pelle libera o quasi libera da lesioni nell’Evaluator's Global Severity Score (EGSS) (p=0,001). Infine, il successo del trattamento è stato rispettivamente del 50,5% e del 20,5% per IDP-126 e per il solo veicolo, con benefici per i pazienti già dopo le prime due settimane. Sono stati riportati eventi avversi emergenti dal trattamento in oltre il 2% dei pazienti e includevano dolore nel sito di applicazione, secchezza, irritazione, eritema, esfoliazione e xerosi. «Si tratta di una delle più alte prestazioni che abbiamo visto con i prodotti topici. Questo potrebbe potenzialmente essere il farmaco topico migliore per il trattamento dell’acne con un regime semplificato che avrebbe un impatto significativo per i miei pazienti» commenta Linda Stein Gold, direttore della Dermatology Clinical Research presso l’Henry Ford Health System e ricercatrice coinvolta nella sperimentazione.