Secondo la National Sleep Foundation degli USA la maggior parte degli adolescenti dorme meno di otto ore a notte, specialmente durante i mesi della scuola. Per cercare di recuperare le ore di sonno perse, un gruppo di ricercatori del Rush University Medical Center (Chicago), guidato da Stephanie Crowley, ha sottoposto un campione di ragazzi a una seduta di fototerapia due mattine nel fine settimana, per un totale di 2,5 ore.
Con questa metodica i ricercatori sono riusciti a spostare l’orario in cui gli adolescenti andavano a letto di un’ora e mezza prima e il sonno totale è aumentato di circa un’ora. I ragazzi che si sottoponevano a fototerapia, inoltre, erano meno stanchi, irritabili e preoccupati e avevano una migliore concentrazione rispetto ai ragazzi che non erano stati sottoposti a tale metodica.
Nel commentare i risultati, Crowley spiega che “un cambiamento specifico è legato al sonno biologico e si verifica durante la pubertà. Il sistema cerebrale che controlla il sonno cambia in modo che sia più facile per un adolescente restare sveglio fino a tarda sera”. Quindi da un lato c’è il bisogno di andare a letto presto per la scuola e dall’altro il cambiamento biologico naturale.
Cosa intendi per fototerapia?
La fototerapia, dal greco “terapia con la luce”, è una tecnica utilizzata per il trattamento di diversi disturbi, specie dermatologici.
Nel caso del sonno, durante la seduta il soggetto viene posto in prossimità di una fonte di luce artificiale che, simulando l’illuminazione naturale del sole, stimola “prodotti chimici” che vanno ad agire sul cervello, producendo effetti benefici sull’umore e sincronizzando i ritmi circadiani.