Fumo di sigaretta e inquinamento atmosferico. Sono queste le cause principali dell’enfisema polmonare, la malattia che colpisce il tessuto polmonare, provocando una progressiva dilatazione e distruzione degli alveoli polmonari responsabili dello scambio di ossigeno e anidride carbonica con il sangue.
In base alla posizione degli acini interessati, si distinguono quattro tipologie: centrolobulare, peggiore e più frequente che colpisce il centro del lobulo polmonare, panlobulare che colpisce tutto il lobo, parasettale, interessa acini periferici di uno o più lobuli vicini alla pleura e irregolare, che interessa alcuni acini periferici e alcuni centrali.
Tosse cronica, respiro sibilante, grande affaticabilità e riduzione della massa muscolare sono tra i sintomi più comuni, seguiti da stanchezza, perdita di peso, ansia ed edema. In alcuni casi, con il passare del tempo e con l’aggravarsi della malattia, possono presentarsi anche cianosi delle labbra e del letto ungueale. Quando la sintomatologia persiste e il paziente verte in una situazione di forte distress respiratorio con grave desaturazione, si rendono indispensabili interventi urgenti per evitare la compromissione di altri organi quali cuore e cervello.
Complicanze dell’enfisema polmonare sono l’ipertensione polmonare, la facilità a contrarre infezioni respiratorie, un aumento dei globuli rossi, un allargamento della parte destra del cuore e, nei casi più gravi, lo pneumotorace (collasso del polmone a causa della rottura degli acini che si trovano a contatto con la pleura).
Spesso la diagnosi di enfisema viene posta quando la malattia è già in fase avanzata, perché all’inizio si tende a non dare troppo peso ai sintomi, che possono essere attribuiti ad altri fattori.
Il medico che conduce l’esame fisico del paziente può riscontrare dispnea ed espirazione prolungata, un diametro del petto aumentato e probabili segni di livelli cronici di ossigeno insufficienti nel sangue. Condizioni che vengono poi confermate dagli esami strumentali quali la radiografia del torace e i test di funzionalità polmonare. In aggiunta, si rendono utili esami specifici come la spirometria (analizza la funzionalità respiratoria in modo completo) e l’emogasanalisi arteriosa, per valutare lo stato degli scambi gassosi.
Se si è fumatori, il primo passo per contrastare l’aggravamento della patologia è l’astensione completa dal fumo di sigaretta.
La terapia farmacologica è essenzialmente basata sull’assunzione di farmaci broncodilatatori per migliorare la pervietà delle vie aeree e sulla somministrazione di diuretici e cortisonici ad alto potere antinfiammatorio. Nel caso di infezioni polmonari è necessario ricorrere agli antibiotici.
Per migliorare la qualità di vita nel breve periodo utile è il trattamento riabilitativo. Eseguire delle sedute di fisioterapia respiratoria permette al paziente di imparare tecniche di ginnastica respiratoria per migliorare la tolleranza agli sforzi e contrastare episodi di dispnea.
Considerata la fragilità dei polmoni nei pazienti affetti da enfisema polmonare, risulta fondamentale il ricorso alla vaccinazione anti-influenzale e anti-pneumococco per evitare di incorrere in polmoniti, talvolta fatali. In casi estremi di compromissione polmonare ad alto rischio di invasività e mortalità, si può ricorrere alla chirurgia toracica con due interventi: la riduzione polmonare che consiste nell’asportazione della porzione di polmone interessato dalla malattia per permettere al restante sano di funzionare meglio e il trapianto polmonare, ovvero la sostituzione del polmone malato con uno sano compatibile.