Esiste in natura una pianta, la stevia, che è un vero e proprio dolcificante naturale a zero calorie Non tutti sanno, infatti, che lo zucchero industriale moderno non fa male solo a diabetici, arteriosclerosi o soggetti con malattie cardiovascolari, ma fa male a tutti! La dolcissima polvere bianca che in tutto il mondo si assume con una certa regolarità è, infatti, altamente tossica e la sua continua assunzione può portare danni fisici, psichici e ovviamente una forte dipendenza. La lavorazione che rende la barbabietola prodotto finale è incredibilmente “raffinata” tanto da fargli cambiare colore attraverso coloranti chimici, sottrargli sostanze vitali e vitamine. Inoltre, per far digerire questa sostanza sintetica che di naturale non ha nulla, il nostro organismo è costretto a farsi rubare massicce dosi di sali minerali per riuscire ad assimilarlo con il conseguente indebolimento del fisico. Purtroppo però la natura nociva di questa sostanza non viene pubblicamente poiché metterebbe K.O. l’intera industria dello zucchero delle multinazionali che la producono.
La Stevia rebaudiana, invece, è una piccola pianta erbaceo-arbustiva, originaria delle montagne tra Paraguay e Brasile che, al contrario dello zucchero bianco raffinato è completamente naturale che potrebbe rappresentare la soluzione ideale, soprattutto per diabetici e obesi. La stevia nella sua forma naturale, oltretutto, è circa 10/15 volte più dolce del normale “zucchero da tavola” e, se estratta dalle foglie arriva addirittura ad aumentare il suo valore dolcificante dalle 70 alle 400 volte. Senza troppi giri di parole è, pertanto, il dolcificante naturale più potente al mondo. Vi starete chiedendo, molto presumibilmente, come mai non ne abbiate mai sentito parlare prima d’ora? Semplicissimo, perché la sua vendita in Europa è illegale! Nel 1999 la Commissione sugli Additivi nei Cibi dell’OMS e il Comitato Scientifico per gli Alimenti dell’Unione Europea, segnalarono la pericolosità della stevia come additivo alimentare, poiché un suo metabolita, lo steviolo, si era rivelato cancerogeno. Conseguentemente nel febbraio 2000 la Commissione Europea, seguendo le opinioni del Comitato Scientifico per gli Alimenti – SCF, ha deciso che la Stevia rebaudiana(pianta ed estratti secchi) non può essere immessa nel mercato come alimento o come additivo alimentare.
Nel 2004 un gruppo di ricercatori belgi ha organizzato un simposio internazionale sulla sicurezza dello stevioside in cui è stata smentita la sua cancerogenicità, anche perché questa sostanza non verrebbe assorbita direttamente dall’intestino, ma degradata dai batteri del colon a steviolo e in gran parte eliminata con le urine. Tanto più che le dosi di assunzione alimentare sono infinitamente inferiori rispetto a quelle utilizzate dagli studi. Esaminando i dati disponibili dai paesi che ne fanno uso anche come infuso, la FAO e l’OMS hanno così stabilito una dose massima giornaliera di 2 mg/kg peso corporeo di steviolo. Questo limite, nello studio della FAO, ha un fattore di sicurezza 200, ossia è 200 volte inferiore alle quantità assimilate senza rischi dai soggetti di studio.
Ipotizzando, quindi, potremmo facilmente dedurre che un dolcificante libero, economico e completamente privo di controindicazioni recherebbe danni ad una grande fetta del mercato globale. Conseguentemente, inoltre, la tanto cara industria farmaceutica troverebbe molto meno lavoro da fare. Le caratteristiche principali della stevia sono infatti quanto mai sorprendenti:
- Non causa diabete
- Non contiene calorie
- Non altera il livello di zucchero nel sangue
- Non ha tossicità
- Essendo priva di zuccheri non provoca carie e placca dentali
- Non contiene ingredienti artificiali
Insomma, è piuttosto chiaro quanto meno “lavoro” potrebbe creare una sua libera compravendita. Vietandola, invece, le multinazionali della chimica avranno un nemico in meno e noi – semplicemente – qualche malattia in più.
Negli Stati Uniti fortunatamente, dopo una lunga battaglia, si è riusciti ad ottenere l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration. Anche se viene ammesso l’uso esclusivamente come integratore dietetico e non come ingrediente o additivo naturale, il consumo di stevia sta aumentando considerevolmente. Nel vecchio continente, almeno, la sua coltivazione non è fuori legge e quindi andando su specifici siti americani (www.stevia.net) o recandosi in un paese non appartenente all’Unione Europea (come ad esempio la vicina Svizzera) la si può comprare, importare e far crescere liberalmente.
Il costo di una pianta di stevia è all’incirca pari a 3 dollari ed è talmente adattabile che la si può far crescere un po’ ovunque, anche nel vostro balcone di casa. Basta che gli venga fornita abbondante quantità di umidità e luce solare. Il terreno per le piante in vaso dovrebbe essere un miscuglio di torba bionda e torba scura (rapporto 60% e 40%), con l’aggiunta di un elemento inerte (pomice, polistirolo espanso sbriciolato etc…) per consentire un buon drenaggio delle radici.
Il valore del pH dovrebbe aggirarsi intorno a 6-7. La stevia ha una crescita ed una fotosintesi molto veloce, pertanto un buon concime naturale è quasi indispensabile, poiché per il suo corretto utilizzo è molto importante che produca foglie molto grandi. La raccolta è raccomandata in tardo autunno e anche essa è semplicissima. Infatti, occorre solamente tagliare i rami e successivamente togliere le foglie. Una volta fatto questo, metterle ad essiccare appaiandole in mazzetti. Arrivate al momento della perfetta essicazione non resta che sbriciolarle finemente (per fare questa operazione va benissimo un normale mixer da cucina) e conservarle mettendole in un barattolo di vetro ben asciutto a tenuta ermetica. D’ora in poi potrete usare la stevia e le sue qualità dolcificanti dove, come e quando volete.
È possibile anche trasformare la stevia in estratto liquido. Il procedimento, in questo caso, è un po’ più elaborato, ma nulla di impossibile. Mettete le foglie fresche o secche in un litro di alcol a 95° e lasciatelo macerare per 12 giorni (o 15 nel caso abbiate optato per le foglie fresche); successivamente basterà filtrare la soluzione e diluire l’alcool aggiungendo acqua nella proporzione di ½ litro d’acqua per litro di alcool. Se l’estratto liquido vi risulterà con un sapore troppo eccessivo di alcool potrete riscaldare la soluzione a fuoco lento in modo tale da farlo evaporare. Ottenendo questo composto potrete utilizzarlo nella medesima modalità di quello in polvere. 15 ml di estratto sono pari al potere dolcificante di circa 1kg di zucchero e 1 goccia equivale a circa 1,5 cucchiaini di zucchero… ricordando sempre che il suo contributo calorico è nullo!