L’irregolarità intestinale è un disturbo piuttosto comune. Le cause che conducono alla stitichezza sono diverse e per curarla è bene capire quale sia la causa. Non meno importante è l’aspetto psicosomatico. Per fortuna introducendo in un’alimentazione disordinata e irregolare i cibi giusti è possibile dargli una “scossa positiva” e farlo ripartire meglio di prima.
I rimedi naturali contro la stipsi
E’ piuttosto normale nella nostra cultura utilizzare pastiglie o rimedi di qualsiasi genere (naturali e non) per intervenire sull’intestino quando si soffre di stitichezza. In realtà il problema della stipsi non si risolve in questo modo.
Utilizzando, infatti, rimedi che forzano in qualche modo l’espulsione delle feci, interveniamo solo a livello sintomatico e d’emergenza ma non mettiamo al tappeto in modo definitivo la fastidiosa stitichezza.I lassativi si distinguono infatti in categorie differenti. Ci sono quelli che agiscono meccanicamente, quelli che aumentano la massa fecale e quelli che agiscono per osmosi.
Quelli più comunemente usati appartengono alla categoria degli antrachinoni che però dovrebbero essere usati solo in situazione di emergenza (quando si è in presenza di una stipsi che dura da diversi giorni e bisogna sbloccarla) molto saltuaria. Si tratta infatti di erbe dal principio attivo irritante e pericoloso per la mucosa intestinale. L’uso continuativo e prolungato degli antrachinoni può produrre effetti collaterali anche gravi (paralisi dell’ano, cancro).
Gli antrachinoni agiscono sui centri nervosi e sono sconsigliati in caso di gravidanza e in molte altre situazioni (coliti). Rientrano in questa categoria anche l’Aloe ferox, la Frangula, la Cascara, il Rabarbaro cinese (erbe e piante la cui presenza è tipica nei prodotti per dimagrire).
Le mucillagini (malva, Althea, Psilium, Lino, Agar-agar) sono, invece, dei polisaccaridi. Il loro uso è sconsigliato in caso di stipsi cronicizzata perché potrebbero peggiorare la situazione creando o peggiorando il “tappo”che blocca la fuoriuscita delle feci ormai indurite e vecchie. Essi agiscono, infatti, formando delle soluzioni vischiose colloidali ma non adesive a contatto con l’acqua. Inoltre le persone che prendono la pillola o assumono farmaci importanti (salva vita) devono tenere conto che potrebbero assorbirne parte del principio attivo e dunque ridurne l’efficacia insieme a un mancato assorbimento di vitamine e minerali.
Per contro le mucillagini sono utili se assunte prima del pastoperché assorbono gli zuccheri e dunque aiutano a contenere i picchi glicemici nel sangue a livelli adeguati. Il loro campo d’azione trova però giovamento nella situazioni in cui si necessiti di un’azione dolce e protettiva nei confronti della mucosa intestinale. Gli osmotici come il magnesio richiamano acqua senza irritare le pareti dell’intestino. Nel trattamento della stipsi è bene evitare i tannini (sostanze astringenti ad azione antidiarroica).
Più forti con l’intestino sano
Circa il settanta per cento del nostro sistema immunitario si forma e risiede nell’intestino. Questo è uno dei motivi per cui è importante mantenere in salute quest’organo “intelligente”. L’intestino è infatti chiamato il “secondo cervello” per la ricchezza di terminazioni nervose ed anche perché è strettamente connesso al nostro sistema emotivo.
Lo stress, le tensioni e le situazioni difficili oltre a una alimentazione disordinata e povera di fibre si ripercuotono direttamente sulla sua corretta funzionalità. In più nell’intestino avviene l’ultima fase del processo digestivo e di assimilazione finale dei nutrienti nonché la relativa espulsione degli scarti ingeriti con il cibo.
Se si sceglie un’alimentazione ricca di vegetali e fibre suddividendo e distribuendo le varie categorie (carboidrati, proteine vegetali e non, grassi selezionati come l’olio evo e non le margarine o altri oli e grassi discutibili per la nostra salute) e bilanciando gli alimenti acidi e quelli basici nel modo giusto, allora possiamo garantire lunga vita al nostro “secondo cervello”.
La mancanza di regolarità influisce negativamente sul nostro sistema nervoso. Si acuiscono i disagi fisici facendoci sentire gonfi e appesantiti. Non mancano gli aspetti secondari legati a tutti questo: aria nella pancia, feci stagnanti che portano non solo a incrostare le pareti e le mucose ostruendo così il passaggio di queste ultime per la loro espulsione ma possono con il tempo aprire la strada a svariate patologie.
Dall’intestino, anzi da un intestino disbiotico, le molecole dei cibi indigerite passano fra le maglie dei villi ormai dilatati e porosi e sono rigettate nel torrente ematico passando dal fegato. Un primo esempio di questo passaggio è l’alitosi (scarti e batteri che sono espulsi dalle ghiandole dovuti a un fegato in sovra carico e a un intestino non sano). Si può vedere dunque come tutti gli organi siano collegati fra di loro per un lavoro sinergico.
Trattare l’intestino significa guardare anche il fegato e il lavoro dello stomaco. Nell’intestino si trovano infatti i vasi chiliferi (paragonati ai vasi linfatici ma con funzione diversa) i quali raccolgono il cibo digerito sotto la forma di chilo.