I prodotti per la casa di uso comune dovrebbero riportare sull’etichetta un avvertimento sul possibile aumento del rischio di asma nelle persone che ne soffrono. Ad affermarlo è una recente ricerca inglese che prova come alcune sostanze chimiche possano essere dannose durante il loro utilizzo.
L’asma è una malattia complessa, che colpisce circa il 10% della popolazione adulta del Regno Unito, uno dei tassi più alti del mondo. La revisione sistematica è la prima del suo genere a indagare la relazione tra gli inquinanti atmosferici e il rischio di asma per le persone dei Paesi a reddito più elevato.
La ricerca ha esaminato 12 studi sui composti organici volatili (Voc), emessi come gas da alcuni solidi o liquidi in una vasta gamma di prodotti, compresi alcuni che sono ampiamente utilizzati come componenti dei prodotti per la casa. Pitture, vernici e cera, molti prodotti di pulizia, disinfettanti, cosmetici, sgrassanti e prodotti per l’hobbistica ne sono un esempio. Le concentrazioni di molti Voc possono arrivare ad essere fino a dieci volte più alte negli ambienti chiusi rispetto all’aperto.
I ricercatori spiegano che per gli adulti, la composizione di molti Voc presenti all’interno dei prodotti per la casa aumenta il rischio di asma. La concentrazione delle particelle varia da casa a casa, in base a fattori come i sistemi di riscaldamento e ventilazione, l’umidità e il fumo.
Di conseguenza, un’alta esposizione ai Voc provoca anche affanno e mancanza di respiro per le persone che non hanno una malattia respiratoria.
Secondo i ricercatori, il rischio principale è la mancanza di consapevolezza delle persone: i risultati dello studio hanno infatti mostrato che il rischio di asma aumenta del 40% per le persone esposte a cinque Voc, mentre un’altra analisi ha scoperto che anche le persone senza asma sono a rischio di attacchi di respiro sibilante, soprattutto se esposte a prodotti contenenti benzene, una sostanza chimica comune utilizzata in molti prodotti di uso quotidiano.