È la tecnologia il nuovo alleato del campo medico. Grazie all’evoluzione di smartphone, strumenti, e accessori dedicati, oggi è possibile monitorare un paziente anche a distanza. Un percorso moderno, incentivato dall’emergenza sanitaria, che apporta notevoli vantaggi quali accessibilità, comodità, risparmio di tempo ed economicità. A confermarlo è il professor Stefano Carugo, Direttore UO Cardiologia Policlinico di Milano: “La telemedicina è una nuova realtà che ha come unico obiettivo quello di avvicinare il paziente agli operatori sanitari, senza fargli perdere tempo prezioso, potendo fare da casa quello che farebbe in ospedale”.
L’Apple Watch, orologio da polso di ultima generazione, è un esempio di tecnologia avanzata in grado di registrare parametri relativi alla salute quali il battito cardiaco, l’ECG, le calorie giornaliere, i passi, oltre che eventuali cadute. Non solo, con l’aggiornamento delle funzionalità, lo smartwatch della mela morsicata consente anche di misurare la saturazione di ossigeno nel sangue.
Pratico e accessibile, il dispositivo è tra i più popolari in circolazione ed è stato equiparato ai dispositivi medici, ottenendo il riconoscimento della Fda, l’ente federale che si occupa di vigilanza e regolamentazione in ambito farmaceutico e sanitario.
Facile da utilizzare e non invasivo, anche lo smartphone è un ottimo alleato del paziente.
Con lo sviluppo tecnologico nel campo dell’elettrocardiografia, oggi è possibile identificare precocemente e nel modo più accurato possibile un’aritmia o un disturbo del ritmo avvertito tramite App e strumenti dedicati.
A renderlo noto è uno studio IPED, condotto in 10 ospedali americani, che ha voluto confrontare il tracciato elettrocardiografico valutato con un cellulare e l’apparecchiatura AliveCor, con un ECG standard (e standard care). L’ECG registrato con AliveCor veniva spedito con una mail a un Centro di Servizio in Edimburgo per valutare la correttezza della diagnosi automatica.
Il risultato? L’utilizzo di tale apparecchiatura ha permesso di intercettare la presenza di aritmia almeno 5 volte in più rispetto allo standard care.
Lo studio dimostra quindi la capacità dello smartphone nel migliorare la cura e la diagnosi dei pazienti, soprattutto in coloro che soffrono di palpitazioni e/o pre sincopi.
Tra le considerazioni da parte degli autori, importante è che la diagnosi sia sempre fatta da un medico e che il paziente sia in grado di utilizzare l’applicazione nel modo corretto, facendo attenzione alle sovramisurazioni.
“La tecnologia a portata di mano è una nuova realtà in grado di seguire il paziente sia nell’urgenza sia nella vita quotidiana e il Covid ci ha dimostrato che prima intercetto il bisogno di un paziente, prima lo curo, meglio è”.
Tanti sono i lati positivi della telemedicina, entrata ormai a tutti gli effetti nello scenario quotidiano, ma bisogna prestare attenzione all’abuso di tecnologia, a volte, non qualificata. Ecco perché “è importante affidarsi a medici qualificati, capaci di leggere i dati rilevati con tempestività e professionalità. Qui la qualità è fondamentale“.