Risiedere in aree rurali predispone a un maggior rischio di insorgenza di granulomatosi con poliangite (GPA), un sottotipo di vasculite ANCA-associata. Ad affermarlo è lo studio scozzese di recente pubblicazione su RMD Open: Rheumatic & Musculoskeletal Diseases.
Le vasculiti ANCA-associate (AAV) sono vasculiti dei piccoli vasi, caratterizzate da sieropositivà per gli anticorpi patogenetici ANCA (anticorpi contro citoplasma neutrofili), che comprendono la granulomatosi con poliangite (GPA) e la poliangite microscopica (MPA).
La principale conseguenza è la perdita di integrità vascolare, che arriva fino all’interruzione del flusso sanguigno e quindi al danneggiamento dei tessuti da questi irrorati. Gli organi più coinvolti sono i reni, le vie respiratorie superiori e i polmoni, ma anche il sistema nervoso, la cute, il sistema muscolo-scheletrico, il cuore, l’occhio e l’intestino.
L’introduzione allo studio spiega che “l’eziologia complessa delle AAV comprende un ampio spettro di fattori potenziali concorrenti di carattere genetico, geografico ed ambientale”. In questo contesto quindi la granulomatosi con poliangite sembra essere identificata con maggior frequenza a latitudini elevate (Nord Europa) e nelle aree con ridotta irradiazione solare ultravioletta, a differenza della poliangite microscopica, più frequente nel sud Europa.
I ricercatori hanno analizzato i dati del the Scottish Renal Biopsy Registry prendendo in esame la popolazione costituita da tutti i soggetti adulti (di età media pari a 66 anni, con una leggera prevalenza di donne) sottoposti a biopsia renale in Scozia tra il 2014 e il 2018, includendo 209 pazienti con poliangite microscopica (MPA) e 130 con granulomatosi associata a poliangite (GPA).
Il 79,9% dei pazienti viveva in aree urbane, il 13,5% in regioni rurali accessibili mentre il 6,6% risiedeva in aree remote rurali.
Per misurare il grado di deprivazione socio-economica, i ricercatori hanno utilizzato uno strumento che si basa su diversi fattori quali le entrate economiche, il livello d’impiego, l’istruzione e la tipologia di alloggio. Il tasso medio di eGFR era pari a 32 ml/min/1,73 m2 mentre la mediana del rapporto proteine urinarie/creatinina era pari a 146 mg/mmol.
Dai dati è emerso che, rispetto agli abitanti residenti in aree urbane o aree remote accessibili, quelli che risiedevano nelle aree remote rurali mostravano tassi significativamente più elevati di GPA renale (con 9,1 casi per milione di popolazione/anno, vs. 5,2 e 8,4 per milione di popolazione/anno, rispettivamente (p=0,04)). Tuttavia, rispetto ad altri, questo studio non è stato in grado di documentare l’esistenza di una netta associazione tra la GPA o la MPA con la stagionalità o lo status socioeconomico. Gli autori dello studio hanno ipotizzato che potrebbe essere l’agricoltura a influenzare i tassi di vasculite nelle aree remote rurali, oltre al fatto che queste aree del territorio scozzese sono maggiormente distanti dai centri di erogazione di servizi medici.
Dallo studio emerge “la necessità di approfondire l’analisi sul contributo dei fattori ambientali per comprendere meglio l’eziologia e la patogenesi di GPA e studiare l’impatto della residenza in aree rurali e della deprivazione socioeconomica sul tasso di recidive, la sopravvivenza renale e quella dei pazienti affetti da queste patologie”, concludono i ricercatori.