La vitamina K (dal tedesco “Koagulation”) è una vitamina liposolubile presente in molti alimenti: attualmente è al centro di interessanti studi nonostante pochi la conoscano. Sembra certo però che questa vitamina svolga funzioni importanti oltre ad agire, come già noto, nel processo di coagulazione del sangue. I ricercatori dell’Università Francese di Angers, prendendo in esame 160 uomini di età superiore ai 65 anni, hanno rilevato che esiste una forte associazione fra elevate assunzioni di vitamina K nella dieta e minori problemi di memoria. Grazie a questo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Maturitas, sono stati scoperti i notevoli benefici della vitamina K. Questa vitamina è coinvolta anche nella protezione del sistema nervoso, nella regolazione del metabolismo osseo e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari: questo grazie alla sua capacità di ridurre i processi di calcificazione delle arterie. Un ottimo motivo per inserire nella propria dieta alimenti ricchi di vitamina K!
Vitamina K: ecco dove trovarla
Un corretto apporto di vitamina K avviene attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata: via libera dunque ai vegetali a foglia verde, che ne sono ricchissimi, in particolare gli spinaci, ma è soprattutto con la bieta che puoi farne il pieno.
Carenza di vitamina k
La carenza di questa vitamina si può verificare in seguito alla somministrazione di farmaci che interferiscono con l’azione dei batteri intestinali (antibiotici, sulfamidici) o in situazioni di inadeguato assorbimento intestinale (ad esempio per mancanza di bile). La carenza di vitamina K può dar luogo ad una coagulazione anormale che può manifestarsi con epistassi (sangue dal naso) ed ematuria (presenza di sangue nelle urine).
Vitamina k qualche controindicazione
L’assunzione di vitamina K è fondamentale per il benessere dell’organismo: ma chi prende farmaci anticoagulanti come deve regolarsi con l’assunzione di cibi contenenti la vitamina in questione? L’abbiamo chiesto ad un medico nutrizionista di Melarossa.
“Non è necessario evitare l’assunzione di queste verdure, l’importante è controllare periodicamente la coagulazione. Sarà eventualmente il vostro medico, in base al risultato delle analisi, ad adeguare il dosaggio del farmaco”.