Da alcuni conosciuta come causa delle sensazioni legate al senso di ubriachezza, per altri è origine di una forma di intolleranza alimentare, per altri ancora è associata all’ipertensione: stiamo parlando della tiramina, e in particolare della presenza di questa sostanza negli alimenti. Infatti, si tratta di un’ammina che deriva dal processo di decarbossilazione della tirosina: si trova in alcuni organi come i reni o il fegato, ma anche in cibi e bevande come le seppie e il vino. Che effetto ha sul nostro organismo la tiramina contenuta negli alimenti?
Che cos’è la tiramina?
La tiramina viene naturalmente prodotta nel nostro organismo, ma in parte è anche assimilabile tramite l’alimentazione. Di per sé non ha effetti psicoattivi, tuttavia può avere delle conseguenze sull’organismo poiché stimola la secrezione di altre sostanze come l’istamina, responsabile dei sintomi tipici delle reazioni allergiche, e le catecolamine, ovvero dopamina, adrenalina e noradrenalina. In particolare, l’aumento della presenza di noradrenalina nell’organismo ha un effetto ipertensivo, motivo per cui i cibi ricchi di tiramina dovrebbero essere evitati da chi soffre di queste patologie cardiache. Vediamo nello specifico perché.
Tiramina ed ipertensione
L’effetto ipertensivo non ha eguali conseguenze su tutte le persone. Infatti, è stato osservato come la tiramina interferisce in particolare con alcuni farmaci antidepressivi, i MAO-inibitori. In questo caso specifico, provoca un notevole aumento della pressione arteriosa e, di conseguenza, è fondamentale limitare l’assunzione di questa sostanza ad un massimo di 100 mg al giorno.I sintomi di quella che viene definita “cheese reaction”, chiamata così perché i formaggi stagionati sono tra gli alimenti più ricchi di tiramina, possono essere anche gravi: infatti è spesso registrata una cefalea pulsante, vere e proprie crisi ipertensive, vomito, nausea, ipersudorazione, irritabilità e aumento della temperatura corporea.
Tiramina e cefalea
Nei soggetti sani, invece, la tiramina può causare cefalee e mal di testa. In un studio del 1971 che è alla base delle considerazioni sull’argomento, La ricercatrice Edda Hanington ha individuato nel deficit dell’enzima monoaminoossidasi la causa della suscettibilità di alcune persone alla tiramina negli alimenti: in altre parole, l’organismo, se questo specifico enzima è carente, diventa più vulnerabile e più esposto a episodi patologici. Può essere utile, dunque, per chi soffre regolarmente di cefalee osservare se esiste una correlazione tra gli episodi dolorosi e l’assunzione attraverso la dieta di cibi ricchi di tiramina. Infatti, non esiste una lista vera e propria di alimenti privi di questa sostanza, ma piuttosto un elenco di cibi che la contengono in elevate quantità e a cui, dunque, è utile prestare attenzione.
Alimenti ricchi di tiramina
In generale, la tiramina è presente nei formaggi stagionati, nel pesce che, per tipo di preparazioni o di conservazione non si utilizza fresco, nelle bevande fermentate e negli insaccati. Ma vediamo più nello specifico una lista di alimenti ricchi di tiramina:
- Emmenthal
- Brie
- Camembert
- Parmigiano
- Roquefort
- Stilto
- Groviera
- Mozzarella
- Caviale
- Aringhe affumicate
- Aringhe secche
- Tonno
- Salsicce
- Salami
- Selvaggina
- Cioccolato
- Vino rosso e bianco
- Estratto di lievito
- Uva
- Prugne
- Avocado
- Fave
- Fichi
- Patate
- Cavolo
- Cavolfiore
- Spinaci
- Pomodoro
- Lamponi
- Crauti
- Melanzane
- Tofu
- Tempeh
Tale lista può essere utile per orientarsi ed imparare a prestare maggiore attenzione alle possibili reazioni quando mangiamo questo tipo di alimenti. Inoltre, è molto importante tenere presente il fatto che la tiramina negli alimenti può, a sua volta, scatenare la liberazione di istamina da parte delle cellule del sistema immunitario. Per questa ragione, vi suggeriamo di consultare anche la lista di alimenti senza istamina per essere sempre più consapevoli di quello che mangiamo, tenendo in considerazione che queste indicazioni sono di carattere generale e non sostituiscono il parere di un medico, che va consultato se avete dubbi o domande specifiche.