Lavoro da casa: sì o no? Per molti ha più vantaggi che criticità. Tra i punti a favore una maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro e delle situazioni di vita familiare che sembrano ridurre significativamente lo stress. Così come il tempo utilizzato per gli spostamenti può essere utilizzato diversamente e può portare a una maggiore produttività. Ed infine, ci sono meno distrazioni e questo può renderci più efficienti. Ma in che modo lavorare da casa influisce sulla qualità del lavoro? A rispondere alla domanda il team internazionale guidato dalla Norwegian University of Science and Technology, che ha analizzato le conseguenze che nuove situazioni di lavoro e di studio hanno avuto su studenti e docenti.
I dati hanno evidenziato che alcune persone sono diventate più efficienti nel loro nuovo ambiente di lavoro, la casa, perché avevano meno distrazioni, più pace e flessibilità nella vita quotidiana, e trovavano il tempo per gestire le priorità. Altri, al contrario, si sono sentiti più soli e meno motivati proprio per la mancanza di contatto sociale e fisico con altri studenti e colleghi.
Dallo studio è emerso inoltre che la flessibilità nel lavorare da casa nella modalità digitale richiede una maggiore pianificazione e una comunicazione più chiara. Riunioni e insegnamenti devono essere strutturati in modo molto più dettagliato e il modulo digitale rende difficile effettuare cambiamenti spontanei. Si perde la capacità di ‘captare’ i segnali come quando si condivide uno spazio fisico. E il flusso delle informazioni non è sempre così fluido.
Lavorare da casa, quindi, può offrire vantaggi a molti, ma non a tutti. Probabilmente più persone preferiranno questa modalità anche quando la pandemia sarà finita, ma avere la possibilità di riunirsi fisicamente è comunque importante, non solo per soddisfare i nostri bisogni sociali, ma anche per la qualità del lavoro. Lo studio è stato pubblicato su Journal of Praxis in Higher Education.