Lo sbadiglio è un’azione involontaria, un gesto contagioso cui è impossibile resistere. Quando guardiamo qualcuno sbadigliare, infatti, una forza inarrestabile cattura i nostri muscoli facciali e per quanto opponiamo resistenza, alla fine cediamo anche noi. Ma perché succede?
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Developmental Psychobiology, coordinato da tre etologhe dell’Università di Pisa, lo sbadiglio contagioso è un segno di empatia e legame sociale che non riguarda solo gli adulti, ma anche i bambini. Nello specifico, “il contagio di sbadiglio, cioè la replicazione involontaria della sequenza motoria indotta dalla visione o dall’ascolto di uno sbadiglio emesso da un compagno, si presenta durante lo sviluppo del comportamento sociale ed empatico dell’uomo prima di quanto dimostrato fino ad ora, già a partire dai 2 anni e mezzo di età” hanno spiegato le studiose.
Secondo la letteratura scientifica il contagio di sbadiglio è una manifestazione di contagio emotivo, un processo che si colloca al livello base dell’empatia. Quest’ultima è un fenomeno a più livelli di complessità che, in generale, sottintende la capacità di percepire e condividere gli stati emotivi altrui. Il fatto che si presenti anche in bambini così piccoli mostra quanto sia precoce la capacità di condividere azioni e stati emotivi e di instaurare legami sociali con i membri del loro gruppo.