La vitamina C (acido ascorbico) è il supplemento vitaminico più popolare negli Stati Uniti, ma per molti versi è anche il più controverso. Nel corso degli anni molti scienziati di prestigio hanno infatti sostenuto posizioni nettamente contrapposte sulla sua importanza, ma è fuori discussione il ruolo essenziale nella nutrizione umana. Benché molti siano convinti che le spremute di agrumi siano le fonti migliori di questo acido, anche le verdure ne contengono in quantità elevata, soprattutto broccoli, peperoni, patate e cavolini di Bruxelles. È bene sapere però che l’esposizione all’aria distrugge la vitamina C, quindi bisogna consumare cibi freschi il più rapidamente possibile. Ad esempio, un cetriolo appena affettato perde dal 41 al 49% del contenuto di vitamina C nelle prime tre ore. Una fetta di melone, lasciata scoperta nel frigorifero, ne perde il 35% in meno di ventiquattro ore.
A differenza degli animali, che sono in grado di produrre da sé la vitamina C, l’organismo umano non ha questo privilegio, per questo il suo deficit marginale o subclinico è piuttosto comune, specie negli anziani. La sua principale funzione è la sintesi di collagene, la più importante proteina in grado di tenere insieme il nostro corpo (tessuto connettivo, cartilagine, tendini e così via). Per questo è essenziale per la cicatrizzazione delle ferite, per avere gengive sane e per prevenire la tendenza alle ecchimosi. Oltre al ruolo svolto nel metabolismo del collagene, è fondamentale anche per la funzione immunitaria, per la sintesi di neurotrasmettitori, ormoni e carnitina, per l’assorbimento e l’utilizzo di altri fattori nutrizionali ed è anche un antiossidante nutrizionale.
La vitamina C influisce sulle difese immunitarie stimolando la funzione e l’attività dei globuli bianchi, aumentando i livelli di interferone, la risposta degli anticorpi, la secrezione degli ormoni timici e favorendo l’integrità della matrice interstiziale.
Durante periodi di stress chimico, emotivo, psicologico o fisiologico, l’eliminazione della vitamina C con le urine avviene a una velocità significativamente maggiore e questo ne fa aumentare il fabbisogno dell’organismo. Molte ricerche indicano che è utile anche in molte patologie per la sua azione antiossidante e di potenziamento del sistema immunitario.
La vitamina C si può trovare in diverse forme: cristalli, polveri, capsule, pastiglie, compresse a lento rilascio, e cosi via. A seconda delle forme considerate, varia la tipologia. L’acido ascorbico costituisce la forma più usata e meno dispendiosa.
Il dibattito sulla quantità di vitamina C necessaria all’uomo è tuttora aperto. A un estremo si collocano il due volte Premio Nobel Linus Pauling e i suoi seguaci, che raccomandano dosi comprese tra i 2 e i 9 g al giorno nei periodi di benessere e dosi ancora maggiori nei momenti di stress o malattia. All’altro estremo dello spettro si trova la dose giornaliera consigliata, pari a 60 mg per gli adulti. È però bene sapere che non ci si dovrebbe affidare esclusivamente ai supplementi per soddisfare il fabbisogno di vitamina C, perché gli alimenti che ne sono ricchi contengono anche sostanze, come flavonoidi e carotene, che ne potenziano l’azione e hanno loro stessi un effetto positivo sull’organismo.
La vitamina C è estremamente sicura per gran parte delle persone, ma gli effetti collaterali più frequenti sono diarrea, distensione intestinale o flatulenza.
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio medico curante.