Da qui nasce l’idea dell’American Cancer Society, di poter utilizzare una e-mail per aiutare un ex-fumatore a tenere le mani lontane dal pacchetto. L’A.C.S, in uno studio pubblicato sulla rivista Tobacco Control, ha deciso di verificare l’efficacia della posta elettronica come strategia di supporto nei programmi per smettere di fumare. I risultati sono estremamente incoraggianti, infatti, i tassi di successo delle e-mail, assicura Lee Westmaas, direttore del programma di Tobacco Control Research dell’American Cancer Society, “sono paragonabili a quelli dei più efficaci farmaci disponibili”.
I ricercatori americani, per arrivare a questi risultati, hanno reclutato oltre mille fumatori intenzionati a smettere, dividendoli tra tre diverse modalità d’intervento: un gruppo intensivo a cui sono state inviate 27 email personalizzate con informazioni, remainder, messaggi motivazionali e trucchi per evitare ricadute; un gruppo di mezzo che ha ricevuto solamente 3 o 4 email, anche in questo caso personalizzate, che reindirizzavano a dépliant e altri materiali scaricabili; e un terzo gruppo, a cui arrivava una singola email generica contro il fumo.
Questi tre trattamenti sono stati verificati, dall’inizio del programma, a distanza di uno, tre e sei mesi. Il primo gruppo ha mostrato i risultati migliori: il 34% degli ex-fumatori, costantemente tartassati da e-mail contro il fumo, è riuscito ad abbandonare la dipendenza da sigarette. I volontari del secondo gruppo hanno riscosso un dignitoso tasso di successo del 30%; infine, il terzo gruppo che ha ricevuto una singola e-mail, solo il 25% dei partecipanti è riuscita a restare alla larga dal fumo.
“Sembra che personalizzazione e frequenza delle email, inizialmente quotidiane e poi via via più rarefatte, aiutino a rassicurare i partecipanti, ricordandogli che c’è qualcuno a cui importa di loro e vuole che i loro sforzi abbiano successo”, conclude Westmaas. E il bello assicura l’esperto, è che il tutto avviene attraverso un programma semplice e soprattutto automatico: “I partecipanti hanno ricevuto consigli giornalieri, o quasi, indirizzati ai problemi che emergevano nel corso della loro astinenza dalle sigarette. Il tutto grazie a un algoritmo di personalizzazione relativamente semplice”.