I pazienti con artrosi della caviglia in fase avanzata possono beneficiare dei trattamenti chirurgici disponibili per la patologia quali la sostituzione totale della caviglia (TAR) e la fusione della caviglia (AF). Lo affermano i ricercatori dell’University College of London, nell’ambito di una ricerca condotta per fare chiarezza sui rischi e i benefici connessi a ciascuna procedura. Obiettivo principale dello studio è stato “fornire i dati di cui i pazienti hanno bisogno per prendere decisioni informate su questi interventi”, spiega Andrew Goldberg, chirurgo ortopedico a capo dello studio pubblicato su Annals of internal medicine.
Nello studio multicentrico, a gruppi paralleli, randomizzato in aperto, i ricercatori hanno analizzato i dati di 281 pazienti di 17 centri del Servizio Sanitario Nazionale nel Regno Unito, assegnati a uno dei due trattamenti chirurgici. L’esito primario consisteva nella variazione dei punteggi del dominio del Manchester-Oxford Foot Questionnaire (MOXFQ-W/S) tra la soglia base e i risultati 52 settimane dopo l’intervento.
A 52 settimane, i punteggi medi del MOXFQ-W/S sono migliorati in entrambi i gruppi. La differenza aggiustata nella variazione dei punteggi rispetto al basale è stata di -5,6 (95% CI, da -12,5 a 1,4). Gli studiosi hanno rilevato che con la TAR i risultati clinici sono stati superiori nei pazienti con artrite nelle articolazioni circostanti. Questo “dimostra quanto sia importante conoscere lo stato di salute delle articolazioni circostanti prima che il paziente si sottoponga a un intervento chirurgico” sottolinea Goldberg.
Inoltre, è emerso che i pazienti sottoposti a TAR presentavano una gamma di movimenti migliore rispetto a quelli del gruppo AF. La ricerca ha evidenziato alcune differenze nelle complicazioni successive all’intervento tra le due procedure: i pazienti TAR avevano maggiori probabilità che la ferita impiegasse più tempo a guarire e più danni ai nervi rispetto alla AF. Invece, i pazienti sottoposti a un intervento AF avevano maggiori probabilità di soffrire di coaguli di sangue nelle gambe.