L’asma si combatte anche a tavola. Oltre all’utilizzo di farmaci, la patologia può infatti essere tenuta sotto controllo adottando uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata. La conferma arriva da uno studio pubblicato sull’European Respiratory Journal, condotto su oltre 34mila francesi, per comprendere meglio il ruolo della dieta nella gestione della condizione polmonare che causa difficoltà respiratorie.
Come principio generale, il paziente con asma bronchiale non è tenuto a rispettare una dieta precisa, come avviene invece nel caso di un diabetico (dieta a basso contenuto di zuccheri), di un iperteso con la pressione alta (dieta a basso contenuto di sale) o di un celiaco (dieta priva di glutine). Appare però sempre più evidente che un’alimentazione corretta può migliorare la qualità di vita degli asmatici, specie se accompagnata da regolare attività fisica.
Via libera dunque a frutta, verdura e cereali integrali. Anche antiossidanti come i flavonoidi e polifenoli, betacarotene, vitamine C ed E aiutano a mantenere le vie respiratorie in buona salute. Moderazione è invece richiesta nei consumi di prodotti di origine animale e cibi trasformati ricchi di sale e di zucchero. Attenzione anche al consumo di vini bianchi che, contenendo solfiti aggiunti come conservanti, sono spesso responsabili di crisi asmatiche importanti.
Nel caso di asma da reflusso in pazienti con malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) è consigliato rispettare un basso consumo di alimenti che più facilmente inducono la produzione di secrezione acida cloro-peptica dello stomaco come caffè, thè, succhi, cioccolata, frutta secca, biscotti, fritti in genere, pizza, carne e altri.
Anche il peso è un fattore cruciale per un paziente asmatico. È dunque importante non ingrassare, pena il vedere meno controllabile la malattia pur se correttamente trattata da un punto di vista farmacologico. Studi recenti hanno confermato che le persone ‘in forma’ soffrono meno di attacchi d’asma rispetto a chi ha qualche chilo di troppo. Ecco perché una dieta equilibrata, ma soprattutto non eccessivamente calorica, evita al paziente il sovrappeso.
Nei pazienti allergici ai pollini di certe piante invece, potrebbero manifestarsi crisi asmatiche durante il consumo di determinati alimenti, dovute alle reattività crociate tra inalanti e alimenti.
Ad esempio, in certi casi un paziente allergico ai pollini delle graminacee (le comuni erbe dei prati), potrebbe avere una crisi asma nel caso in cui dovesse consumare melone, anguria, kiwi, pesca o altri. In questi casi le manifestazioni allergiche si presentano non tanto con sintomi digestivi, ma con broncospasmo, accompagnato da sintomi quali tosse, dispnea, sibilo espiratorio e senso di costrizione al petto.
Altro aspetto importante da conoscere è quello dell’intolleranza all’acido acetilsalicilico (Aspirina) in pazienti con asma bronchiale (asma da Aspirina).
Per questi pazienti è raccomandata una dieta di eliminazione di tutti gli alimenti contenenti salicilati naturali che potrebbero causare crisi d’asma anche serie.
Sebbene il legame tra asma e nutrizione sia ancora in fase di esplorazione, i recenti studi hanno confermato che una dieta caratterizzata da un elevato apporto di frutta, verdura e fibre mitiga i sintomi della malattia.