Alcuni studi sembrano dimostrare che il betacarotene, quindi, la vitamina E combinata a dosi elevate di vitamina A può aumentare l’indice di mortalità.
Nonostante questo studio sembra che la popolarità degli integratori omega 3 e 6 rimanga intatta.
Per il pubblico, l’ossidazione è qualcosa di “brutto”, genera radicali liberi che attaccano la membrana delle cellule e il tessuto arterioso.
Gli antiossidanti combattono questi effetti e sono visti come “positivi”, così aumentano le vendite di questi integratori, mentre, non aumentano, le vendite dei cibi come le verdure che contengono antiossidanti naturali.
Il nostro corpo riesce a produrre un importante antiossidante naturale, il coenzima Q10 che serve soprattutto per ilbuon funzionamento di organi che richiedono molta energia come, il cuore, il fegato ed il cervello.
Allo stato attuale non esistono studi scientifici che dimostrino l’utilità’ di assumere il Q10 tramite integratori o “super cibi”. Non sembra dannoso neppure ad alte dosi, ma non merita di certo l’etichetta di antiossidante miracoloso che gli èstata data.
Neppure la colina, la carnetina o l’aglio sembrano avere una effettiva utilità’ per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. In conclusione, bisognerebbe evitare, se non prescritti, gli integratori, perché una dieta sana ed equilibrata a base di pesce (contiene più Omega tre e apporta più benefici), frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca e latticini (in quantità moderata), sembra essere la soluzione più efficace per prevenire le malattie del cuore.