Si chiama “biotina” ed è una vitamina B prodotta dai batteri intestinali che partecipa alla sintesi e all’utilizzazione di grassi e aminoacidi. All’interno dell’organismo agisce fondamentalmente da cofattore essenziale per quattro carbossilasi, enzimi che aggiungono una molecola di biossido di carbonio a un’altra molecola per formare un gruppo carbossile. Le carbossilasi biotina-dipendenti sono coinvolte nel metabolismo glucidico, lipidico e aminoacidico. Nello specifico, la biotina partecipa all’utilizzazione del glucosio, alla rottura e all’utilizzazione degli acidi grassi nel metabolismo energetico, alla rimozione del gruppo aminico nel metabolismo degli aminoacidi e infine alla crescita e replicazione cellulare. In sua assenza, il metabolismo è gravemente compromesso. Una dieta vegetariana è in grado di modificare la flora batterica intestinale e aumentare di conseguenza la sintesi di biotina, favorendone l’assorbimento.
I sintomi di carenza di biotina più comuni negli adulti comprendono secchezza e desquamazione cutanea, nausea, anoressia e seborrea, mentre nei bambini sotto i sei mesi di età dermatite seborroica e alopecia (perdita di capelli).
La biotina è un supplemento molto conosciuto anche per la sua capacità nel rinforzare le unghie e favorire la salute dei capelli, oltre ad essere utile nella terapia della dermatite seborroica e del diabete. Già negli anni Quaranta i ricercatori dimostrarono la possibilità di un legame tra carenza delle vitamine del complesso B e fragilità delle unghie. Ricerche più recenti, molte delle quali derivanti dalla letteratura veterinaria, hanno studiato con maggiore attenzione il ruolo della biotina in questo comune disturbo. Dai risultati è emerso come la biotina aumenti la robustezza e la compattezza degli zoccoli nei maiali e nei cavalli. Studi recenti sull’uomo hanno dimostrato che supplementi di biotina (2500 mcg al giorno) possono aumentare del 25% lo spessore delle unghie in caso di fragilità di origine sconosciuta e che una percentuale che arriva al 91% dei pazienti sottoposti a questo dosaggio presenta un netto miglioramento. Gli effetti benefici sulla salute dei capelli riflettono probabilmente la sua capacità di migliorare il metabolismo dei grassi del cuoio capelluto, analogamente a quanto accade nella dermatite seborroica.
Le migliori fonti alimentari di biotina sono il formaggio, la carne (specie gli organi interni) e la soia. Altre buone fonti sono i cavolfiori, le uova, i funghi, le noci, le arachidi e i cereali integrali. Nello specifico, l’albume d’uovo fresco contiene avidina, una proteina che lega la biotina e ne ostacola l’assorbimento. La biotina è disponibile in commercio come biotina isolata o come biocitina, un complesso derivato dal lievito di birra e costituito per il 65,6% da biotina.
Non esiste una dose giornaliera consigliata. Quella ritenuta sicura e sufficiente per gli adulti va da 30 a 100 mcg. Per avere unghie più robuste e capelli più sani, è efficace una dose compresa tra 1000 e 3000 mcg al giorno. Per i lattanti non nutriti con latte materno, il dosaggio efficace è di 100-300 mcg al giorno. A questi bambini, per ristabilire la normale flora batterica intestinale, si dovrebbero somministrare in aggiunta Bifidobacterium bifidum e frutto-oligosaccaridi (FOS). Nella terapia del diabete e della neuropatia diabetica, si consiglia una dose pari a 8 mg, due volte al dì.
La biotina è estremamente sicura e non si è a conoscenza di alcun effetto collaterale legato all’assunzione dei supplementi. È utile sapere che lavora in sinergia con altre vitamine B, con il coenzima Q10 e la carnitina, mentre l’alcol ne inibisce l’assorbimento e l’utilizzazione. Gli antibiotici, distruggendo i batteri intestinali che producono la biotina, possono diminuirne i livelli sierici. Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio medico curante.