Qual è la relazione tra cibo e pianeta? E perché bisognerebbe interessarsene? Il sistema alimentare globale, dalla produzione al consumo (e allo spreco), produce un terzo di tutte le emissioni di gas serra. L’agricoltura e l’allevamento sono i principali consumatori del suolo, senza contare che i prodotti chimici utilizzati inquinano laghi, corsi d’acqua e fiumi. Riflettere su come il nostro ruolo di consumatori abbia una valenza fondamentale nella protezione del pianeta è il primo passo per salvaguardarlo. Ecco allora 7 modi identificati da CiboCrudo, brand italiano di cibo plant-based e crudista, per portare sapore a tavola, dalla colazione all’aperitivo, pensando alla salute della Terra.
- Mangia biologico (certificato). Quando scegli prodotti biologici certificati o alimenti coltivati in modo sostenibile, stai supportando metodi di produzione benefici per il pianeta. Un alimento prodotto in agricoltura biologica è più sostenibile, sano e buono. Nelle coltivazioni biologiche si promuove la varietà di piante inusuali, si utilizza la rotazione delle colture e si concima naturalmente evitando l’utilizzo di pesticidi e fitofarmaci, sostanze che nel tempo hanno dimostrato di avere effetti negativi sull’ambiente, sulle falde acquifere, sugli ecosistemi e persino sul nostro benessere. Un alimento bio è più ricco di fitocomposti protettivi per la salute come i polifenoli, sostanze benefiche che la pianta produce per difendersi dai parassiti (senza l’aiuto dei fitofarmaci). Inoltre, i terreni coltivati nel rispetto dei disciplinari bio restituiscono colture con un contenuto maggiore di vitamine e sali minerali.
- Mangia a colori. I diversi colori di frutta e verdura sono segni di un contenuto nutritivo vario, proprio ciò di cui il nostro corpo ha bisogno per prosperare. Questa biodiversità nutrizionale è anche la chiave per la salute del pianeta, che da troppo tempo fa i conti con un impoverimento delle coltivazioni e con un calo della biodisponibilità degli alimenti.
- Sostieni i piccoli produttori. Il rispetto delle normative previste per il biologico non è garanzia automatica di sostenibilità e qualità dei prodotti, soprattutto in un momento in cui il Bio è ormai un trend. Per questo è importante scegliere da chi acquistare, assicurandosi che lavori nel rispetto di tutti gli operatori della filiera e del prodotto finale.
- Non sprecare. Gli italiani sprecano ogni anno oltre 65 chili di cibo a testa: frutta, verdura e cereali in una quantità che supera il dato medio europeo e che sottolinea il bisogno di una maggiore attenzione al momento dell’acquisto, ricordando che gli sprechi e gli avanzi, una volta in discarica, contribuiscono alle emissioni di metano, un potente gas serra.
- Falla semplice. Gli alimenti con una lista di ingredienti a due cifre o con nomi difficili da pronunciare sono cibi la cui produzione è anche ad alta intensità energetica. Biologico non è sempre sinonimo di sano: gli alimenti trattati, anche quando provenienti da agricoltura biologica, possono contenere conservanti, coloranti e altri additivi che vengono aggiunti per prolungare la loro durata, migliorarne l’aspetto o l’appetibilità. Inserire nella propria routine alimentare cibi crudi o comunque lavorati a basse temperature, essiccati naturalmente, lavorati artigianalmente e sempre privi di conservanti, zuccheri aggiunti, sale o aromi, rappresenta un reale benessere.
- Cucina (è un invito, non una stanza). Una delle grandi gioie del cibo vero è cucinare e mangiare con amici e familiari. Per fortuna, gli italiani sono sempre più appassionati di cucina e stanno trasmettendo questa passione anche ai più piccoli.
- Plant-based è meglio. La produzione e la distribuzione industriale di carne e latticini richiedono alti consumi energetici, dai mangimi ai macelli, dalla lavorazione alla spedizione. Scegliere prodotti plant-based, riducendo il consumo di carne e latticini, anche un solo giorno a settimana, significa scegliere prodotti che contribuiscono meno alla deforestazione, al consumo di acqua ed energia e all’inquinamento. Significa sfruttare un minor quantitativo di risorse naturali, producendo meno gas serra.