Un nuovo allarme, i supplementi dietetici (i comuni integratori). Trattiamo quelli a base di erbe che possono causare danni alla salute, in questo caso l’eventualità di rischio, riguarda il fegato. Questo è quanto emerso dalle informazioni fornite da diversi centri clinici americani al Congresso sulle malattie del fegato AASLD (Società americanaper lo studio delle malattie epatiche). Tali dati, comunicati al DILIN (Drug Induced Liver Injury Network), evidenzianoche oltre il 20% dei casi di danno al fegato riportati negli Stati Uniti è attribuibile agli integratori a base di erbe. Sotto accusa, non soltanto l’utilizzo sconsiderato che fanno gli americani di questi supplementi dietetici, ma soprattutto, le loro etichette che spesso riportano informazioni carenti o non veritiere.
Uno studio, condotto da Victor J. Navarro, epatologo dell’Einstein Medical Center di Philadelphia, ha riscontrato che il contenuto dichiarato nell’etichetta in più della metà dei campioni forniti dai pazienti registrati al DILIN, così come la maggior parte dei prodotti utilizzati dai bodybuilder, aveva etichette inaccurate. Purtroppo, in alcuni casi, nei prodotti sono stati riscontrati ingredienti epatotossici che non erano segnalati in etichetta.
Ad esempio, tra il 2003 e il 2006 il DILIN ha infatti raccolto campioni di 341 supplementi dietetici e a base di erbesegnalati da 1268 consumatori. Dopodiché, su 229 di questi integratori è stata effettuata un’analisi chimica dal NationalCenter for Natural Products Reserch dell’Università del Mississippi. Infine, sono stati confrontati gli ingredienti trovati con quelli dichiarati in etichetta, in realtà solo 203 dei 229 prodotti erano forniti di etichetta. Ebbene soltanto 90 di essi presentavano un’etichetta perfettamente rispondente al contenuto, nell’80% dei prodotti per bodybuilder (o comunque utilizzati per aumentare le prestazioni fisiche) non vi era alcuna corrispondenza.
Fortunatamente, considerando quello dichiarano i nostri epatologi italiani, il consumo di questi integratori nel nostro Paesenon è paragonabile a quello degli americani e quindi, non registriamo dati riferibili ai danni al fegato causati da questi prodotti in Italia. Si spera che non sia solo una questione di tempo.