Malattie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche, ma non solo. Il fumo provoca gravi danni anche al sistema muscolo-scheletrico. Lo confermano i risultati dell’indagine condotta dall’Istituto Ixè per conto della Siot, Società italiana di ortopedia e traumatologia, su un campione di oltre 800 cittadini maggiorenni (fumatori e non), su circa 350 medici specialisti ortopedici e su un campione di circa 100 pazienti ortopedici.
Nove specialisti ortopedici su 10 confermano che il fumo provoca gravi danni anche a muscoli e ossa, mentre solo 61% dell’opinione pubblica, nello specifico cittadini maggiorenni, ne conosce l’effetto negativo. La percentuale sale di un punto tra i pazienti ortopedici (il 62%) e al 64% tra i fumatori.
“Quando si parla di fumo – afferma Francesco Falez, past president Siot – quello della salute delle ossa è un tema spesso troppo sottovalutato e ignorato dall’opinione pubblica. In alcuni casi, per fortuna una minoranza, anche dagli specialisti stessi”.
Tra le maggiori conseguenze sull’apparato muscolo-scheletrico derivanti dal fumo, risultano la degenerazione delle cartilagini, un maggior rischio di infezioni in caso di interventi chirurgici, tempi più lunghi nella riparazione di fratture, lesione ai tendini. Non solo, il consumo quotidiano di tabacco provoca anche un maggior rischio di osteoporosi, con conseguente aumento del numero di fratture.
Solo una volta su 3 però lo specialista tratta le complicanze da fumo quando sottopone al paziente il consenso informato, mentre il 63% dei pazienti dichiara di aver ricevuto, in sede di colloquio, domande sulle proprie abitudini da fumo, a fronte di un 23% che sostiene di non averne ricevute del tutto.
In aggiunta, il 29% dei medici ha insistito per far smettere di fumare il paziente, mentre il 48% lo ha invitato a ridurne almeno il consumo. Solo il 14% dei medici non avrebbe affrontato l’argomento.
Oltre uno specialista su due (il 52%) ha suggerito ai propri pazienti un metodo per smettere o ridurre l’abitudine da fumo, come l’uso della sigaretta elettronica o tabacco riscaldato, una terapia sostitutiva della nicotina (17%), farmaci (12%), un centro antifumo (9%) o l’agopuntura (8%).
Allo scopo di sensibilizzare specialisti e pazienti, la Siot ha stilato un decalogo sui rischi del fumo per il sistema muscolo scheletrico e alcune possibili strategie di contenimento dei danni.
Tra queste l’opportunità di valutare attentamente le abitudini da fumo del paziente, l’impegno da parte degli ortopedici ad adeguare il consenso informato, allertare i pazienti dei rischi ed invitarli a smettere di fumare, soprattutto in vista di un intervento. E ancora informare il paziente che avesse difficoltà a smettere di fumare sulle possibili strategie alternative (la possibilità di rivolgersi ad un centro specializzato in terapia farmacologica o di supporto psicologico), oppure informarlo sulla disponibilità di prodotti alternativi senza combustione, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato.
Aumentare la consapevolezza “di come il fumo comporti un netto aumento delle complicanze in caso di patologie delle ossa e di ricorso alla chirurgia ortopedica è fondamentale. – conclude Falez – Queste complicanze possono manifestarsi nei fumatori, ma anche negli ex fumatori, con una percentuale tra il 40 e il 50% più alta rispetto ai non fumatori”.