La somministrazione dell’estratto di curcuma longa (CL), comunemente nota come curcuma, sembrerebbe più efficace del placebo nel ridurre il dolore causato dalla gonartrosi, la patologia cronica che si sviluppa a livello articolare e presenta lesioni degenerative a carico della cartilagine articolare. Tuttavia, non avrebbe effetto né su gonfiore né sulla composizione della cartilagine del ginocchio dei pazienti affetti dalla patologia cronica. È quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista Annals of internal medicine nel 2020, svolta da un team di ricerca di centri ospedalieri e universitari con sede in Australia e Cina. Sempre più studi scientifici e statistiche dimostrano infatti le spiccate proprietà curative di tale spezia naturale, originaria dell’Asia, da quelle antinfiammatorie, passando alle antiossidanti, per arrivare a quelle depurative.
Di qui lo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha coinvolto 70 partecipanti, i quali sono stati assegnati, per 12 settimane, a ricevere: due capsule di CL (n = 36) o placebo (n = 34). Dai risultati è emerso che con la CL si otteneva una riduzione del dolore VAS rispetto al placebo pari a -9,1 mm (95% CI, da -17,8 a -0,4 mm [P = 0,039]), senza alcuna modifica del volume del versamento di liquido sinoviale (3,2 mL [CI, da -0,3 a 6,8 mL]).
Inoltre, è stato evidenziato un miglioramento del dolore al ginocchio WOMAC (-47,2 mm [CI, da -81,2 a -13,2 mm]; P= 0,006), ma non del tempo di rilassamento T2 della cartilagine femorale laterale (-0,4 ms [CI, da -1,1 a 0,3 ms]). Per quanto riguarda l’incidenza degli eventi avversi, questa è apparsa simile nei gruppi CL (n = 14 [39%]) e placebo (n = 18 [53%]) (P = 0,16).
Date le dimensioni modeste del campione e la breve durata, in futuro saranno necessari ulteriori studi multicentrici, con campioni più ampi, al fine di valutare l’effettiva rilevanza clinica di questi risultati.