Stiramenti muscolari, lesioni tendinee parziali, osteoarticolari e del menisco. Sono questi alcuni degli infortuni più comuni e in Italia colpiscono circa 22 milioni di sportivi amatoriali che svolgono regolarmente attività fisica. La soluzione c’è e si chiama “Plasma Ricco di Piastrine (PRP)”. Un’innovazione tecnologica importante che, associata alla radiofrequenza, favorisce la riparazione di questi danni, spesso causati dal movimento.
“Il Plasma Ricco di Piastrine è un trattamento locale e praticamente indolore, spesso utilizzato per il recupero da lesioni a carico di muscoli, ossa, legamenti e articolazioni. – spiega il professor Eugenio Caradonna, presidente SIMCRI (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica) – I fattori di crescita rilasciati dal PRP facilitano l’insediamento delle cellule staminali circolanti nel luogo dell’infortunio, che poi agiscono per favorire la riparazione del danno tissutale interagendo con le cellule staminali residenti. Recentemente, l’innovazione tecnologica ha mostrato come, in associazione alla radiofrequenza, sia in grado di garantire una ripresa ancora più rapida e completa. Può rivelarsi un grande alleato per chi pratica attività fisica: ne fanno uso sia atleti come la sciatrice Sofia Goggia, sia gli sportivi amatoriali. Anche una semplice corsa all’aperto può infatti causare dolori e infiammazione. Il trattamento è consigliato anche per facilitare il percorso riabilitativo dopo un intervento chirurgico, quando indicato dal fisiatra o dal medico sportivo”.
Il PRP è impiegato anche nella risoluzione di patologie come fascite plantare, osteoartrosi e ulcere croniche. “Si tratta di problemi in grande aumento, a causa del generale invecchiamento della popolazione. In particolare, le ferite aperte sono una vera e propria emergenza epidemiologica su cui è necessario intervenire per sviluppare trattamenti sempre più efficaci” sottolinea il professor Bruno Amato, dell’Università Federico II di Napoli.
Il trattamento è semplice e quasi indolore. “si effettua un prelievo di sangue, poi centrifugato per estrarne il Plasma Ricco di Piastrine, da iniettare nella zona della lesione. La radiofrequenza, svolta nell’immediato con una modalità specifica, ne facilita l’attivazione e potenzia l’effetto” conclude il Dr. Antonio San Martino, del Carlo Fiorino Hospital di Taranto.
Prima di sottoporsi al trattamento è importante rivolgersi a medici sportivi o centri di medicina rigenerativa autorizzati dal servizio trasfusionale di riferimento e riconosciuti dalla SIMCRI, quindi valutati per le loro caratteristiche di qualità e aderenza ai protocolli terapeutici.