Lo sport fa bene al cuore. Lo conferma una nuova dichiarazione dell’American Heart Association (AHA), secondo cui i medici dovrebbero consigliare agli adulti con ipertensione o ipercolesterolemia lieve, ma senza altre patologie, di fare maggiore attività fisica come intervento di prima linea, oltre che ridurre la sedentarietà e le “insane” abitudini del proprio stile di vita (consumo di alcool, fumo e alimentazione scorretta).
Chiamata “killer silenzioso”, la pressione alta è la prima causa di malattie cardiovascolari al mondo e aumenta esponenzialmente il rischio di infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e altre malattie.
“Il nostro obiettivo primario è sottolineare l’idea della prevenzione precoce delle patologie cardiovascolari attraverso l’attività fisica e motivare pazienti e medici a pensare all’attività fisica come un ‘porto sicuro’ per una iniziale strategia terapeutica quando i livelli di pressione e colesterolo iniziano a salire”, afferma Bethany Barone Gibbs, autrice principale della dichiarazione della AHA e professoressa associata presso il dipartimento di salute, sviluppo umano e scienze traslazionali cliniche dell’Università di Pittsburgh in Pennsylvania.
La AHA raccomanda da 150 a 300 minuti a settimana di attività fisica di moderata intensità o da 75 a 150 minuti a settimana di esercizio intenso, nonché esercizi di resistenza almeno due volte a settimana per sollecitare tutti i principali gruppi di muscoli. “L’esercizio fisico dovrebbe essere considerato un segno vitale, che dovrebbe fare parte di un regolare screening”, aggiunge Lee Stoner, professore di fisiologia dell’esercizio presso l’Università della North Carolina di Chapel Hill.
La pratica di esercizi che stimolano in modo apprezzabile il sistema cardiocircolatorio (jogging, nuoto o ciclismo) diminuisce del 35% la probabilità di sviluppare ipertensione arteriosa tra le persone che ne possono essere predisposte (perché qualcuno in famiglia ne soffre o perché sono obese).
“Imparare a prescrivere e supportare l’attività fisica nei pazienti è tempo ben speso per i medici”, aggiunge Gibbs. “Una nuova diagnosi di ipertensione o ipercolesterolemia elevata in un soggetto altrimenti sano può rappresentare un momento fondamentale di motivazione, quindi è un’ottima opzione sfruttare al meglio questo momento per prescrivere l’esercizio fisico invece di iniziare un nuovo farmaco”.
Con le informazioni sull’attività al basale, i medici dovrebbero poi sollecitare feedback dai pazienti su quali attività ritengono divertenti, comode, accessibili ed economiche. I pazienti seriamente inattivi possono essere incoraggiati a iniziare con piccoli cambiamenti come prendere le scale invece dell’ascensore, pianificare attività sociali attive come il bowling o una passeggiata al museo invece di stare seduti a guardare film.
Se l’ipertensione è moderata, l’esercizio fisico può essere il primo mezzo di trattamento non farmacologico, eventualmente associato a una dieta con poco sale e a calo ponderale. Laddove sia necessario un contenimento della pressione arteriosa più consistente, l’esercizio deve essere considerato di ausilio al trattamento farmacologico.