Risultati confermati, da uno studio della Harvard Medical School di Boston che hanno preso in esame più di 9 mila adulti di età compresa fra i 40 e gli 85 anni e suddivisi a seconda del problema di salute: 4521 soffrivano di ipertensione, 2928 erano affetti da malattie cardiovascolari, infarti o diabete, mentre i restanti 1733 erano diabetici.
I risultati dello studio hanno mostrato come, dopo 7 anni di osservazioni, il controllo della pressione sanguigna, dell’emoglobina e dei livelli di colesterolo totale erano notevolmente migliorati nel gruppo di adulti, pur facendo registrare significative differenze tra il gruppo di Europei, Ispanici e Afro-Americani.
In questi due ultimi gruppi, il controllo della pressione sanguigna, risultava notevolmente inferiore e anche il livello di pressione sistolica era più alto, rispetto al gruppo degli Europei.
Anche il controllo del livello glicemico in persone diabetiche risultava essere più basso nei gruppi di Ispanici e Afro-Americani, mentre il livello di emoglobina glicata, era più alto rispetto a quello degli Europei.
Si è analizzato che un fattore determinate sia anche quello dell’istruzione, infatti, gli individui non diplomati diabeticiavevano un peggior controllo glicemico mentre gli ipertesi non diplomati avevano pressione sistolica media più alta rispetto alle persone in possesso di diploma.
Un soggetto istruito comporta meno disinformazione e più visite mediche accurate.
Questi risultati suggeriscono che ci sarà bisogno di tanto lavoro per far sì che ogni gruppo razziale, etnico e socioeconomico possa avere le stesse possibilità di una qualità assistenziale ottima. In America, la copertura assicurativa per le cure mediche, spesso penalizza le persone di razza Ispanica e Afro-Americana, questo perché sono identificate come soggetti che controllano meno la propria salute, questo fa si che siano esposte a più rischi.