IBSA Foundation ha promosso un sondaggio, dai dati emersi, risulta che gli utenti fra i 24 e i 34 anni usano il web per supportare le loro ricerche, ma, tendono comunque ad essere più diffidenti rispetto alla fascia d’età tra i 45-54 anni. Mentre i più scettici sono gli ultra 65enni: non usano molto il web e lo considerano poco affidabile. Risulta, praticamente inesistente, il controllo delle fonti: il 44% degli intervistati, si fida dei primi risultati provenienti da Google, soprattutto il target tra i 18 e i 24 anni.
Il sondaggio è stato tenuto a Roma, promosso anche da Cittadinanzattiva: “E-Health: Tra bufale e verità: Le Due Facce Della Salute In Rete”. Proprio secondo Antonio Gaudioso di Cittadinanzattiva: “E’ soprattutto quando il cittadino è a caccia di informazioni sulla salute sul web e l’indagine ci mostra che accade sempre più spesso, che le nozioni di base diventano l’unica arma per difendersi da informazioni parziali o scorrette”. Fra i consigli dati per evitare di cadere preda delle bufale sul web, ci sono quelli di controllare le fonti, di chiedere al medico di ripetere tutto quello che non si è capito, di capire bene a cosa servono i farmaci che vengono prescritti, di farsi accompagnare da qualcun altro nelle visite. Bisogna diffidare dei siti che non hanno alcun titolo per esercitare la professione medica.