Durante le fredde serate invernali, anche i palati più viziati si arrendono al calore di una zuppa fumante. Zuppa, minestra, consommé o vellutata, rappresentano tutti un buon inizio pasto: il brodo riscalda e rilassa tutto il tubo digerente, dall’esofago all’intestino. Il suo effetto calmante si riflette poi su tutto il corpo e soprattutto alla mente. Per questo motivo sarebbe buona prassi consumare una zuppa tutti i giorni, in particolare la sera, il momento in cui abbiamo più bisogno di rilassarci dopo una giornata di lavoro.
In tutte le popolazioni del mondo fra i piatti della tradizione si annovera almeno una zuppa: dalla curativa zuppa di miso in Giappone al borsht di rape ucraino, dalla zuppa di egusi nigeriana alla harira di ceci marocchina. E in Italia? La zuppa era il piatto principale delle tavole degli antichi romani, che la preparavano con gli ingredienti tipici della nostra terra: avena, orzo, farro, fagioli, lenticchie e verdure fresche. La zuppa di cereali e legumi fa parte della dieta mediterranea (quella vera), ma se i nostri antenati erano veri maestri nella preparazione di questo piatto, oggi per noi preparare una zuppa di lenticchie è quasi un evento eccezionale. Eppure è talmente pratico come piatto e per nulla elaborato: si mettono verdure miste, legumi o cerali a piacere in una pentola, si copre con acqua e si mette tutto a cuocere per un tempo piuttosto lungo, mentre noi possiamo dedicarci ad altre attività. La zuppa non rischia di scuocere, perché tutti gli ingredienti devono essere ben cotti: più lunga è la cottura, più i sapori creano un delizioso amalgama, le consistenze diventano cremose e più gustoso è il risultato finale.
Si possono seguire centinaia di ricette prelibate più o meno complesse, con o senza soffritti, ma la macrobiotica insegna che per cucinare una zuppa ben equilibrata è sufficiente non farsi mancare gli ingredienti di base: una radice, una verdura tonda, una foglia verde, sale (o condimento salato) e un pizzico di erbe fresche crude a guarnire. È consigliabile utilizzare il miso come condimento salato, che è un vero toccasana per l’intestino. Ma anche senza miso, restando nell’ambito della tradizione italiana, è possibile ottenere un buon equilibrio nel piatto a patto di utilizzare materie prime semplici, fresche e raffinate il meno raffinate. L’inverno può essere una stagione così piacevole da gustare… purché ci sia una zuppa al giorno!