Infezioni virali, batteriche e inalazione di agenti irritanti quali fumo di sigaretta, smog o sostanze chimiche: sono queste le cause comuni della laringite, l’infiammazione che colpisce, in forma acuta o cronica, la laringe e le corde vocali in essa presenti.
L’organo della gola partecipa in modo attivo alla deglutizione, incanalando il cibo verso le vie digestive inferiori, oltre che regolare il passaggio dell’aria alle vie aeree inferiori e consentire l’emissione di suoni. L’irritazione, alterando il movimento e la vibrazione delle corde vocali, determina un processo flogistico che provoca raucedine e disfonia.
Altre cause sono il reflusso gastroesofageo (MRGE), caratterizzato da evaporazione di acidi dallo stomaco all’esofago e quindi a faringe e laringe, che determina un’irritazione cronica della mucosa faringolaringea, o ancora uno sforzo vocale (urlo) traumatico per le corde vocali.
In età adulta a influire sul processo infiammatorio possono essere fattori quali le carenze vitaminiche, il diabete, la gotta, l’insufficienza del filtro nasale, la variazione della temperatura di aria inspirata e la flogosi di basse e alte vie aeree.
La sintomatologia più comune è la sensazione di corpo estraneo faringeo (vellicchio), cioè di qualcosa che non va né su né giù, seguita da alterazioni del tono vocale, difficoltà nella deglutizione e respirazione, gonfiore, sensazione di soffocamento, febbre, tosse, otalgia riflessa e faringodinia.
Nei casi acuti l’irritazione cronica della laringe può rappresentare la spinta verso la modificazione delle normali caratteristiche dell’epitelio di rivestimento di questo organo, con la formazione di leucoplachie (lesioni precancerose delle vie aereo digestive superiori, che necessitano di un attento monitoraggio ed eventualmente di accertamenti bioptici).
Grazie all’evoluzione delle tecnologie, oggi è possibile effettuare una diagnosi precoce con un esame iniziale delle vie aeree. Il più comune, fibrolaringoscopia, si esegue introducendo un tubicino nel naso in grado di raggiungere le corde vocali e restituire un’immagine della condizione d’organo. Più recentemente sono stati messi in commercio fibrolaringoscopi con microchip in punta, ancora più efficaci nella restituzione di immagini qualitative. E ancora a favore della diagnostica preventiva sono comparsi sul mercato sofisticati sistemi diagnostici come il Narrow Band Imaging (NBI), che evidenzia la vascolarizzazione della superficie mucosa e si dimostra particolarmente utile nella diagnosi precoce di neoformazioni delle alte vie aereo-digestive (VADS), esaltandone l’aspetto neo-angiogenetico.
In relazione all’esame clinico lo specialista otorinolaringoiatra può anche predisporre un esame bioptico in narcosi.
La maggior parte delle laringiti è di origine virale e guarisce spontaneamente senza bisogno di cure, dopo un periodo in cui è indispensabile evitare fumo e alcol. Se la causa dell’infiammazione è il reflusso di acidi gastrici è invece necessaria l’assunzione di farmaci che riducono l’eccesso di produzione e proteggono le VADS. Nel caso di laringite acuta la cura prevede l’utilizzo di mucolitici, accompagnati da un riposo fonatorio (parlare senza alzare la voce, non parlare molto e non parlare veloce). Il ricorso agli antibiotici è limitato alle infezioni batteriche accertate, mentre i corticosteroidi sono utili per ridurre il gonfiore post infiammazione.