La respirazione consapevole è l’abilità mente-corpo più basilare. Ma la novità è che può aiutare a interrompere il ciclo prurito-graffio e alleviare il dolore, lo stress e l’angoscia provocati dalle malattie dermatologiche. Ad affermarlo alcuni esperti di mindfulness durante l’Integrative Dermatology Symposium (IDS) 2022. “Una sessione di respirazione può richiedere letteralmente 1 minuto” ha spiegato Apple Bodemer, professore associato di dermatologia presso l’Università del Wisconsin e direttore di una clinica di dermatologia integrativa. La sua pratica di respirazione preferita è il respiro “4-7-8”, cioè quella che prevede l’inspirazione attraverso il naso contando fino a 4, il trattenimento del respiro contando fino a 7 e l’espirazione attraverso la bocca contando fino a 8. “Durante l’espirazione è importante contrarre gli addominali per far uscire l’aria dai polmoni il più possibile” ha precisato, consigliando di effettuare tre cicli alla volta. Altra tecnica utile per ripristinare il sistema nervoso è anche la “respirazione quadrata“, ovvero inspira per 4, trattieni per 4, espira per 4, trattieni per 4.
Kathy Farah, direttrice clinica associata del Center for Mind-Body Medicine di Roberts, nel Wisconsin, durante una presentazione dedicata all’approccio mente-corpo per gestire dolore e prurito, ha spiegato che con i bambini effettua la respirazione con 5 dita: i bambini allargano le dita davanti a sé o per terra e usano l’indice della mano opposta per tracciare ogni dito, inspirando mentre si traccia verso l’alto ed espirando mentre si traccia verso il basso. L’impegno di Farah verso la consapevolezza nasce da uno studio pubblicato oltre 20 anni fa su pazienti con psoriasi da moderata a grave che hanno utilizzato la meditazione. L’intervento di riduzione dello stress, effettuato utilizzando un’audiocassetta come guida durante le sessioni di fototerapia, ha comportato una risoluzione più rapida delle lesioni psoriasiche rispetto ai pazienti che non hanno eseguito l’esercizio di consapevolezza.
Tra i risultati più recenti, uno studio trasversale su 120 pazienti dermatologici adulti, pubblicato sul British Journal of Dermatology nel 2016, ha valutato la vergogna per l’aspetto della pelle, l’ansia sociale, la depressione, la qualità della vita dermatologica, rilevando che livelli più elevati di consapevolezza erano associati a livelli più bassi di disagio psicosociale.
A conferma di ciò, un’altra ricerca ha valutato la consapevolezza e il “prurito catastrofico” in 155 pazienti adulti con dermatite atopica. I ricercatori hanno scoperto che livelli più alti di uno specifico aspetto della consapevolezza chiamato “agire con consapevolezza” erano associati a livelli più bassi di catastrofizzazione del prurito. “La catastrofizzazione è un modo di pensare negativo, convincendosi che il prurito non si fermerà mai. – ha aggiunto Farah – Lo studio mostra che la consapevolezza può effettivamente aiutare a ridurre il numero dei graffi che i pazienti si fanno in modo automatico e la risposta al prurito. Quindi è un ottimo complemento alla terapia farmacologica”.
Le affermazioni che i pazienti ripetono a sé stessi per aiutarsi ad allontanare i pensieri negativi possono essere quindi di aiuto per invertire il catastrofismo del prurito, in quanto dichiarazioni come “posso respirare nonostante questa sensazione di prurito” oppure “posso muovermi per sentirmi a mio agio e rilassato” incoraggiano un cambiamento positivo. Infine, secondo i relatori, “la respirazione consapevole e altre pratiche mente-corpo possono essere utili non solo per i pazienti ma anche per i genitori dei bambini che soffrono di eczema”.