Attenzione al fai da te e al web: è allarme integratori alimentari contraffatti. A lanciarlo è l’Osservatorio PoolPharma Research, che ha condotto uno studio ad hoc. Secondo il lavoro, il mercato degli integratori in Italia ha avuto un forte incremento negli ultimi anni, tanto da registrare quasi 2 miliardi di euro di fatturato. Un numero ancor più significativo, secondo i dati dell’Euromonitor International, se si considera che in Europa, negli ultimi anni, solo il Belpaese ha dato segnali di crescita su questo fronte, passando da 1,4 a 1,5 miliardi di dollari di fatturato: nulla a che vedere con i numeri assai più modesti del giro d’affari relativo al commercio degli integratori registrato in Francia (742 milioni di dollari),Inghilterra (727) e Spagna (206). Bisogna però diffidare da canali distributivi ‘sospetti’, come la sempre più diffusa vendita online.
L’ultima rilevazione Eurisko stima che nell’ultimo anno circa 250 mila italiani hanno acquistato su Internet integratori alimentari: da vitamine a erbe, da sali minerali a fermenti lattici. “Oggi l’80% delle confezioni di integratori sono vendute in farmacia, ma si sta sempre più diffondendo la vendita online: bisogna fare attenzione al tipo di integratore che si va ad acquistare sul web. È necessario che il prodotto sia qualificato e che alle spalle ci sia un’azienda produttricecertificata dal ministero della Salute”, commenta Camilla Pizzoni, responsabile della divisione Ricerca e Sviluppo di PoolPharma. “Esistono infatti sostanze che non si possono utilizzare negli integratori, e purtroppo online si possono trovare anche per importazione parallela, e prodotti che contengono sostanze dopanti”.
Quindi, prosegue l’esperta, “è importante da parte del consumatore prestare attenzione anche alla lettura dell’etichetta, inmodo da garantirsi una maggiore sicurezza prima del loro utilizzo”. Le probabilità di trovare integratori contraffatti sono più alte di quello che si possa pensare. Oltre al rischio contraffazione, bisogna tener conto del fatto che “l’integratore è pursempre un supplemento alla dieta, in grado di apportare macronutrienti energetici, proteine e carboidrati, oppure micronutrienti, sali minerali e vitamine. Per questo andrebbe assunto come supplemento solo quando si evidenzia un fabbisogno”, avverte Pizzoni. L’errore più comune è quello di non valutare l’integratore con un vero e proprio farmaco e quindi lo si utilizza con maggior leggerezza, affidandosi ad autodiagnosi più che al consiglio di un esperto, medico ofarmacista. “Il consiglio del farmacista può essere un valido supporto e l’80% dei consumatori di integratori sembra saperlo. Il farmacista e, ancora meglio, il medico può dare consigli appropriati soprattutto perché conoscono i rischi connessi a un’eventuale interazione tra integratori e farmaci”, puntualizza Pizzoni. Dunque, per non compromettere lapropria salute basta poco: affidarsi a un esperto e non abusare degli integratori.
E per gli shopping on-line addicted? Èsufficiente “seguire semplici regole dettate dai produttori stessi: in primo luogo leggere accuratamente l’etichetta per verificare gli ingredienti funzionali e controllare che siano ammessi dalle normative europee e italiane, consultando il sito del ministero della Salute, dove si trovano gli elenchi delle sostanze autorizzate e le relative indicazioni per la salute; controllare i dosaggi e quindi accertarsi che non contengano sostanze dopanti. In ultimo è bene identificare l’azienda produttrice sul registro nazionale degli integratori, che comprende anche l’elenco delle aziende che hanno notificato i prodotti al ministero della Salute”.