Saper “leggere” gli occhi è importante, non solo perché raccontano molto di noi, ma anche perché possono svelare le condizioni di salute del nostro cuore. Ad affermarlo è uno studio dello Shiley Eye Institute dell’UC San Diego Health, pubblicato su Eclinical Medicine-The Lancet, che evidenzia come sulla retina si possano trovare i segni di una possibile malattia cardiaca. E per ‘leggere’ la retina basta una tomografia a coerenza ottica (OCT), uno strumento diagnostico non invasivo utilizzato nel campo dell’oftalmologia.
Mathieu Bakhoum, autore principale dello studio spiega che “gli occhi sono una finestra sulla nostra salute e molte malattie possono manifestarsi al loro interno, specie quelle le cardiovascolari”. Ad esempio, l’ischemia, che è una diminuzione del flusso sanguigno causata da malattie cardiache, può portare a un flusso di sangue inadeguato all’occhio e causare la morte delle cellule della retina, lasciando un segno permanente. “Abbiamo chiamato questo marchio ‘lesioni perivascolari ischemiche retiniche’, o RIPL, e abbiamo cercato di determinare se questa scoperta potrebbe servire come biomarcatore per le malattie cardiovascolari” continua Bakhoum.
Il team di ricerca ha esaminato le lesioni della retina, lo strato più interno e sensibile alla luce dell’occhio, per determinare l’eventuale presenza di disturbi cardiovascolari.
Dai risultati è emerso che più alto è il numero di RIPL nell’occhio, maggiore è il rischio di malattie cardiovascolari.
“L’unico modo per visualizzare i vasi sanguigni più piccoli del corpo è osservare l’occhio. La retina, in particolare, fornisce importanti prove degli effetti negativi sul cuore come quelli, per esempio, provocati dalla pressione alta – conclude Anthony De Maria, secondo autore dello studio – La mia speranza è che la presenza di RIPL nell’occhio possa servire come marcatore di malattie cardiovascolari quando i pazienti sono sottoposti a valutazione dei fattori di rischio per le malattie cardiache, o quando i pazienti sono sottoposti a valutazione per la sospetta presenza di malattie cardiache. Il rilevamento delle RIPL potrebbe portare precocemente all’identificazione della malattia cardiovascolare attivando così terapie e strategie adeguate e ridurre potenzialmente il numero di infarti o ictus”.