Si chiama “Vinci contro i disagi della poliposi nasale”, la campagna di Sanofi per sensibilizzare, supportare e aumentare la conoscenza della patologia che porta alla perdita dell’olfatto e del gusto. Poco conosciuta e spesso sottovalutata, questa condizione si sviluppa come conseguenza di un’infiammazione cronica scatenata da una reazione immunitaria e ha un impatto significativo sulla qualità di vita delle persone, soggette a sintomi persistenti come l’ostruzione e il gocciolamento nasale, dolore al volto, tosse, udito ovattato e disturbi del sonno che peggiorano nel tempo.
Nelle forme più gravi terapie a base di cortisone e interventi di rimozione chirurgica diventano una costante per risolvere parzialmente e temporaneamente il problema.
Nonostante colpisca il 2-4% circa della popolazione, la conoscenza di questa patologia è ancora scarsa e, soprattutto, i pazienti più gravi rinunciano a curarsi per mancanza di opzioni risolutive.
La campagna di Sanofi ha come obiettivo quello di fornire a chi vive con questa patologia tutti gli strumenti per essere correttamente informato su sintomi, cause e fattori di rischio e individuare comodamente il centro di otorinolaringoiatria e allergologia più vicino attraverso il sito www.thenextbreath.it.
La campagna è patrocinata da cinque società scientifiche – AICNA(Accademia Italiana di Citologia Nasale), AIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali ed Ospedalieri), IAR(Accademia Italiana di Rinologia), SIAAIC (Società Italiana di Allergologia Asma ed Immunologia Clinica) e SIOeChCF(Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale) – e dalle due associazioni pazienti attive a livello nazionale per questa patologia, vale a dire Federasma e Allergie Onlus e Federazione Italiana Pazienti e Respiriamo insieme.
Gaetano Paludetti, Presidente Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale commenta: “Spesso le persone affette da rinosinusite cronica con poliposi nasale, specie nelle forme più gravi, hanno un percorso di diagnosi e trattamento lungo e complesso con la necessità di ricorrere periodicamente alla chirurgia per liberare il naso. Difficilmente riescono ad arrivare a una risoluzione del problema tramite le terapie croniche a base di cortisone, intranasali o sistemiche, considerate finora lo standard di trattamento. Ecco perché “individuare precocemente lo specialista otorino a cui rivolgersi o un centro specializzato di Otorinolarigoiatria o Allergologia che possa seguire il paziente attraverso un percorso diagnostico-terapeutico mirato può fare la differenza nel decorso della patologia e anche in termini di impatto emotivo e psicologico che questa malattia ha sulla vita quotidiana di persone che spesso rinunciano alle cure per mancanza di risposte adeguate”, aggiunge Mario Bussi, Direttore unità di Otorinolaringoiatria dell’IRCCS San Raffaele di Milano e Presidente del Congresso della Società italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale (SIOeChCF).
Oggi, grazie agli avanzamenti della ricerca, la conoscenza della fisiopatologia e dell’immunologia alla base della poliposi nasale è migliorata e si è visto come l’80% delle persone affette negli Stati Uniti e nell’Unione Europea abbia livelli elevati di biomarcatori dell’infiammazione tipo 2, causa principale di questa patologia. Gianenrico Senna, Presidente SIAAIC, Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, conferma: “Oggi possiamo intervenire bloccando la cosiddetta cascata infiammatoria con nuove terapie biologiche target a base di anticorpi monoclonali, che rappresentano una strategia terapeutica che agisce sulle cause profonde della patologia”.