© Lo conferma uno studio, condotto dai ricercatori dell’UCL di Londra, che dimostra come l’inquinamento atmosferico potrebbe essere legato a un rischio maggiore di perdita della vista progressiva e irreversibile.
Nello specifico, il team di ricerca ha scoperto che le persone che vivono nelle aree con un alto tasso di inquinamentohanno l’8% di probabilità in più di soffrire di degenerazione maculare legata all’età (DMLE).
La degenerazione maculare legata all’età è la principale causa di cecità irreversibile tra le persone sopra i 50 anni nei paesi ad alto reddito, con il numero di persone colpite che si prevede raggiungerà i 300 milioni entro il 2040. I fattori di rischio noti includono l’età avanzata e il fumo.
“Abbiamo identificato un alto rischio per la salute rappresentato dall’inquinamento atmosferico.
I nostri risultati suggeriscono che vivere in un’area con aria inquinata, particolato particolarmente fine o particelle legate alla combustione che provengono dal traffico stradale, potrebbe contribuire al rischio di malattie degli occhi per un numero molto elevato di persone”, spiega Paul Foster, autore principale dello studio pubblicato sul British Journal of Ophthalmology. Anche un’esposizione relativamente bassa all’inquinamento atmosferico sembra avere un impatto sul rischio di DMLE.
“Una maggiore esposizione all’inquinamento atmosferico è stata anche associata alle caratteristiche strutturali del DMLE. Ciò potrebbe indicare che livelli più elevati di inquinamento atmosferico possono rendere le cellule più vulnerabili a cambiamenti negativi e aumentare il rischio di degenerazione maculare legata all’età” sottolinea Sharon Chua, altro autore dello studio.
Nel concludere, Foster sottolinea che “il miglioramento dell’aria che respiriamo dovrebbe essere una priorità fondamentale per la salute pubblica”.