Per la lotta al sovrappeso bastano uno stile di vita sano, un giusto equilibrio tra alimentazione e attività fisica e un occhio particolare alle porzioni.
Negli ultimi anni il numero di persone obese, o semplicemente sovrappeso, è sensibilmente aumentato, in particolar modo nei paesi occidentali. Negli Stati Uniti si stima addirittura che oggi sia raddoppiato rispetto a 30 anni fa. Com’è noto, i chili di troppo non sono solo un problema estetico, ma si associano a diverse malattie e disturbi, quali diabete mellito di tipo 2 e malattie cardiovascolari, come la fibrillazione atriale. La prevenzione di queste condizioni passa dunque per uno stile di vita sano, con un giusto equilibrio tra alimentazione e attività fisica, per evitare che il peso superi i limiti considerati fisiologici in base alla propria struttura.
C’è una relazione tra porzioni più grandi e tendenza al sovrappeso
In questi ultimi anni i ricercatori hanno anche osservato un fenomeno curioso: un progressivo aumento delle dimensioni delle porzioni del cibo ai pasti, evidente soprattutto dove maggiore è il numero di persone in sovrappeso. Esiste effettivamente un’associazione tra i due processi: porzioni più grandi significano maggiore quantità di cibo e, soprattutto, una superiore quantità di calorie rispetto al fabbisogno calorico giornaliero. I ricercatori di tutto il mondo hanno studiato, e tuttora indagano, i meccanismi alla base di questo effetto legato alle porzioni del cibo, cercando di capire cosa succede a livello psicologico e comportamentale, per poter poi individuare interventi efficaci.
Piatti più piccoli per saziarsi più velocemente
Tra i fattori portati in primo piano ci sono i segnali visuali e il cosiddetto meccanismo dell’appropriatezza. I primi riguardano la dimensione dei piatti: si tende a smettere di mangiare quando il piatto è ormai vuoto. Dunque, se i piatti e le relative porzioni sono grandi, si smetterà di mangiare solo dopo aver ingerito quantità di cibo significative. Secondo il meccanismo dell’appropriatezza, invece, sono le dimensioni delle porzioni di cibo a cui ci abituiamo, e non le sensazioni di appetito, fame e sazietà, a definire ciò che riteniamo giusto in termini di alimentazione. Difficile trovare a questo problema una soluzione universale, ma per risolverlo sono stati messi a punto già vari interventi, di tipo persuasivo (basati su incentivi), di tipo restrittivo (basati su limitazioni) o un misto dei due. Qualunque sia la strategia o la tecnica scelta, una riduzione delle porzioni di cibo porta sicuramente a una diminuzione delle calorie assunte. La stessa logica si applica poi alle bevande: si tende a bere di più in presenza di bicchieri larghi. Se ciò non è un problema quando si tratta di acqua, lo può diventare nel caso di drink calorici (alcol, energy drink). Sostituire dunque le proprie stoviglie con altre di dimensioni più ridotte, per quanto concerne sia piatti che bicchieri, può favorire il dimagrimento e quindi aiutare le persone in sovrappeso a trovare il peso ideale.
Curare il proprio stile alimentare sotto la supervisione di un dietologo è il presupposto fondamentale per assumere le giuste porzioni degli alimenti migliori.