Due adulti su tre che hanno portato a termine un regime di immunoterapia orale (OIT) contro le allergie al latte, alle arachidi, al sesamo, alle uova o alla frutta a guscio, sono andati incontro a una desensibilizzazione completa. Queste le conclusioni di una review retrospettiva di dati clinici israeliani, recentemente pubblicata sulla rivista Allergy.Nell’introduzione i ricercatori sottolineano che per quanto sia tradizionalmente considerata una condizione pediatrica, l’allergia alimentare sta prendendo sempre più piede anche nella popolazione adulta. Di qui l’obiettivo dello studio di analizzare le cartelle cliniche di pazienti adulti con allergia alimentare che avevano portato a termine un trattamento di OIT tra il 2010 e il 2020 in un centro specialistico israeliano. I dati relativi a questi 93 pazienti di età media pari a 23 anni sono stati messi a confronto con quelli relativi a 1.299 bambini e 309 adolescenti. Più della metà della coorte di adulti (55,2%) è stata trattata per l’allergia al latte, il 5,2% per l’allergia alle uova, il 18,8% per le arachidi, il 7,3% per il sesamo e il 13,5% per le noci.
Nel complesso, il 61,5% degli adulti ha raggiunto una desensibilizzazione completa, il 18,8% una desensibilizzazione parziale, mentre il 19,8% non ha tratto alcun beneficio dal trattamento. In confronto, gli stati di desensibilizzazione completa, parziale e di quella mancata si sono manifestati nel 73,4%, 17,2% e 9,3% dei bambini e nel 69,6%, 20,7% e 9,7% degli adolescenti. Dai risultati dell’analisi è emerso che l’allergia al latte era fortemente associata al mancato beneficio del trattamento nell’intera popolazione (odds ratio [OR], 3,63, P < .001) e che i tassi di insuccesso terapeutico del trattamento erano significativamente più elevati negli adulti rispetto ai bambini e agli adolescenti. Non solo, gli adulti trattati con OIT per l’allergia al latte si sono caratterizzati per un tasso significativamente più elevato di reazioni che hanno richiesto l’impiego di epinefrina, sia in clinica sia durante il trattamento domiciliare.
Nel commentare i risultati, gli autori dello studio sottolineano che, nonostante i tassi più elevati di insuccesso terapeutico del trattamento e reazioni avverse tra gli adulti, “la maggior parte di questi è stata in grado di raggiungere la completa desensibilizzazione”. Inoltre, “l’aumento del tasso di reazioni avverse e di insuccessi terapeutici del trattamento è stato rilevato limitatamente all’OIT per le allergie al latte. Nei pazienti adulti sottoposti a OIT per altri alimenti come arachidi, noci, sesamo e uova, i tassi di reazioni gravi a casa e di insuccesso terapeutico del trattamento sono risultati ridotti e paragonabili a quelli dei pazienti più giovani. In conclusione, secondo gli autori, “a differenza degli allergeni diversi dal latte, per cui i pazienti possono essere incoraggiati a sottoporsi all’immunoterapia orale a tutte le età, i pazienti allergici al latte dovrebbero essere incoraggiati al trattamento in giovane età, per aumentare i tassi di successo”.