Non è facile comprendere come mai l’agilità fisica possa essere connessa a quella mentale, tuttavia diversi studi confermano questa ipotesi.
Per esempio, uno lavoro pubblicato qualche anno fa aveva dimostrato che se i ragazzi fanno regolarmente esercizio fisico vanno meglio in matematica. Ma perché?
Una delle possibili spiegazioni è legata all’ aumento della circolazione sanguigna. Il movimento aumenta l’apporto di sangue ai tessuti e quindi anche al cervello, compresa l’ area dove risiedono la capacità di apprendere, l’attenzione e la memoria.
Almeno, questo è sicuro che avvenga nei topi. Per l’ uomo ancora non ci sono certezze.
E’ anche probabile che più sangue al cervello voglia dire avere un tessuto cerebrale molto ben nutrito, con sempre nuove cellule nervose di ricambio e quindi anche nuove connessioni tra i neuroni. Altri studi hanno infatti confermato che l’esercizio fisico aumenta il numero di neuroni cerebrali funzionanti.
E allora è possibile che tutto, o molto, dipenda da una qualche sostanza che viene liberata in quantità maggiore se si fa molto movimento e in grado di favorire il nutrimento e la funzione dei neuroni.
In effetti, esiste un fattore neurotrofico, come lo chiamano gli scienziati, denominato con la sigla inglese BDNF , che altro non è che una proteina che si produce proprio nella stessa zona attivata dall’ attività fisica, e sarebbe capace di far crescere le cellule nervose e prolungarne la sopravvivenza.
E questo avviene sia negli animali sia nell’uomo, nel quale i livelli di BDNF nel siero aumentano dopo l’ esercizio fisico.