Aumentare i livelli di attività fisica, riducendo la sedentarietà, contribuisce ad abbassare il rischio di insorgenza del tumore al seno. A confermarlo, ancora una volta, i risultati di una ricerca pubblicata dal British Journal of Sports Medicine, condotta attraverso la randomizzazione mendeliana, una tecnica che utilizza varianti genetiche (in questo caso i ricercatori hanno usato polimorfismi a singolo nucleotide della biobanca britannica associati all’attività fisica per tutta la vita o al tempo trascorso in modo sedentario) per un particolare fattore di rischio, al fine di ottenere prove genetiche a sostegno di una relazione causale.
Nel dettaglio, i ricercatori hanno incluso i dati di 130.957 donne di origine europea (69.838 di loro avevano tumori invasivi, 6.667 tumori in situ e 54.452 senza il cancro al seno) coinvolte in 76 studi sotto l’egida del Breast Cancer Association Consortium (BCAC). Hanno quindi attinto a studi precedentemente pubblicati che avevano utilizzato il vasto archivio di dati della biobanca britannica e successivamente stimato il rischio complessivo di cancro al seno, a seconda che le donne avessero o meno attraversato la menopausa, insieme al tipo, lo stadio e il grado.
I gruppi caso-controllo comprendevano: 23.999 donne in pre/peri-menopausa con carcinoma mammario invasivo e 17.686 donne senza; 45.839 donne in postmenopausa con cancro al seno e 36.766 senza. In tutto, c’erano 46.528 tumori positivi al recettore degli estrogeni e 11.246 controlli; 34.891 tumori positivi al recettore del progesterone e 16.432 controlli; 6.945 tumori HER2 positivi e 33.214 controlli; 1.974 casi tripli positivi; e 4.964 casi tripli negativi. Ci sono stati 42.223 casi di tumori duttali/lobulari invasivi e 8.795 controlli e 3.510 casi di carcinoma duttale in situ; 17.583 tumori di stadio 1, 15.992 di stadio 2 e 4.553 di stadio 3-4; 34.647 tumori cellulari moderatamente anormali e 16.432 tumori cellulari altamente anormali.
I principali dati dello studio hanno mostrato che un livello generale più elevato di attività fisica predetto geneticamente era associato a un rischio inferiore del 41% di cancro al seno invasivo, e questo era in gran parte indipendente dallo stato della menopausa, dal tipo, dallo stadio o dal grado del tumore. Allo stesso modo, un’attività fisica intensageneticamente prevista per 3 o più giorni della settimana era associata a un rischio inferiore del 38% di cancro al seno, rispetto a nessuna attività intensa auto-riferita. Nel commentare i risultati gli autori concludono: “Spesso si consiglia di aumentare l’attività fisica e ridurre il tempo trascorso in modo sedentario. Il nostro studio aggiunge ulteriori prove del fatto che è probabile che tali cambiamenti comportamentali riducano l’incidenza dei futuri tassi di cancro al seno. Quindi si consiglia un maggiore focus sull’attività fisica e sulla sedentarietà come fattori di rischio di cancro modificabili”.
Una ulteriore conferma